La Lombardia dice no al Veneto. Documento al Governo (e a Zaia): "Le gare restano da noi..."

Regione, associazioni di categoria, imprese e sindacati: nessuno spazio per cambi di sedi. Fontana “apre“ a St.Moritz per il bob, pressing del Piemonte. Il Pd: è il gioco delle tre carte.

A firmare il documento proposto dal governatore Attilio Fontana, che chiude le porte a possibili compensazioni per il Veneto dopo il flop della pista di bob a Cortina, sono associazioni di categoria lombarde, sindacati ed enti del terzo settore. Il messaggio, indirizzato al Governo (e a Zaia) "con una sola voce", è chiaro: "Siamo dispiaciuti per la non possibilità di realizzare la pista di bob a Cortina. Senza entrare nel merito di soluzioni alternative è assolutamente necessario proseguire i lavori realizzando le opere individuate sulla base del dossier di candidatura. Non ci sono spazi e motivazioni per cambiare la sede già definita delle gare, sottraendole alla Lombardia". La dichiarazione è stata sottoscritta ieri dai protagonisti degli Stati generali del Patto per lo sviluppo, il tavolo di lavoro che la Regione convoca periodicamente. E, al termine della riunione, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha aperto alla possibilità di spostare le gare di bob a St.Moritz, in Svizzera. "Non dico no a nessuna scelta – ha sottolineato – quella di St.Moritz avrebbe il vantaggio di essere a pochi chilometri da Livigno, il che consentirebbe l’utilizzo del villaggio olimpico e di una pista che già c’è e sulla quale c’è bisogno di pochi interventi". L’altra opzione in campo è quella di disputare le gare a Cesana, in Piemonte. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha assicurato che entro lunedì il "piano di recupero dell’impianto" verrà inoltrato al Governo. Se la scelta dovesse ricadere sul Piemonte, per Fontana non ci sarebbe "nessun problema".

Il documento sfornato da Palazzo Lombardia è arrivato subito alle orecchie del governatore veneto Luca Zaia che, dopo aver negato contrasti con il compagno di partito Fontana, ha ribadito la sua posizione. Cioè la possibilità di "riequilibrare" spostando alcune gare in Veneto: "Cercheremo di capire quasi sono le ragioni di tutti, io non vado in assetto di guerra, forse qualcuno la interpreta come una guerra". Il Pd, intanto, entra nell’arena. "Zaia e Fontana non giochino al gioco delle tre carte", attacca il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino. Una partita olimpica che, per le sue ricadute, interessa anche Confcommercio Lombardia. Il vicepresidente vicario, Carlo Massoletti, spiega di aver "convintamente aderito" alla proposta di Fontana di "pronunciarsi con una sola voce". Sul fronte sindacale, il segretario generale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza, elenca le priorità, chiedendo a Fontana "un maggiore intervento nei confronti del Governo su sanità, trasporti e abitare".

Andrea Gianni

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