
Megale parla dei fatti di San Silvestro durante la visita della delegazione di FdI "Microcriminalità problema sentito, il fenomeno migratorio va governato". La ministra Santanchè: a Milano allarme sicurezza, serve più illuminazione.
Una visita di Fratelli d’Italia in Questura per dimostrare "solidarietà alle forze dell’ordine" dopo quanto accaduto a Capodanno in Piazza Duomo. L’iniziativa capeggiata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè con una delegazione del partito della premier Giorgia Meloni si conclude con una conferenza stampa a cui partecipa il questore Bruno Megale. È la prima volta che il numero uno di via Fatebenefratelli commenta quanto accaduto il 1° gennaio all’ombra della Madonnina, dove, secondo la testimonianza di una studentessa belga, poco dopo la mezzanotte si sarebbero verificate violenze e molestie ai danni di un gruppo di giovani. In Piazza Duomo non c’era nessun evento, il concertone non è stato organizzato perché il Comune ha deciso di risparmiare risorse da dedicare ai servizi per i milanesi. Ma il dubbio, già prima del Capodanno, era che l’organizzazione dell’evento avrebbe consentito di gestire meglio l’ordine pubblico in Piazza Duomo. I cronisti presenti in Questura pongono la domanda al questore, la cui risposta è cauta: "Non sta a me fare valutazioni di questo tipo. Mi limito a osservare che avevamo un grossissimo dispositivo di sicurezza con più di 800 persone e che in piazza abbiamo dovuto gestire circa 25 mila persone, in gran parte stranieri".
Megale, subito dopo, allarga il discorso all’operato delle forze dell’ordine durante la serata e la notte di Capodanno: "Credo che tutto sommato siamo molto soddisfatti del tipo di attività che è stata fatta, sia preventiva che successiva. Adesso ci stiamo occupando di questi ultimi episodi. Io non ho la prova contraria per dire, che se ci fosse stato o meno un concerto, la situazione sarebbe stata diversa".
Non solo. Il questore affronta il discorso della sicurezza a Milano e sottolinea che "noi non facciamo distinzione tra sicurezza reale e sicurezza percepita, se un cittadino ha una esigenza di sicurezza dobbiamo dare delle risposte. Abbiamo il dovere di intervenire e lavorare su questi sentimenti di insicurezza che si avvertono in alcuni momenti della storia di Milano. Oggi magari il problema delle microcriminalità è molto più sentito, perché la città è cambiata tanto anche per la presenza massiccia di turisti. Questo attira tutti coloro che sono dediti a reati predatori e spesso i turisti sono vittime di questi reati". Il numero uno di via Fatebenefratelli parla anche dell’immigrazione, "un fenomeno che va governato perché una parte di questi micro reati sono anche commessi" da queste persone, "e lo dico senza volere discriminare. Sicurezza e integrazione devono andare dalla stessa parte. Tutti gli attori impegnati in questo lavoro devono tenerlo presente"
Santanchè, intanto, attacca l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Giuseppe Sala: "Capisco che c’è una parte politica che a sentire parlare di sicurezza ha l’orticaria ma credo che oggi bisogna definire che c’è un’emergenza a Milano, ed è sotto gli occhi di tutti". La ministra lancia un appello al primo cittadino affinché "illumini di più Milano. Tutti chiedono più illuminazione, servono più telecamere che sono essenziali per garantire la sicurezza. Noi come Governo ci siamo e ci attendiamo dal sindaco che prenda in mano questa questione e che si trovino delle soluzioni, perché Milano deve essere una città sicura"
La ministra ricorda gli ultimi fatti di cronaca nera avvenuti a Milano – dall’aggressione a un turista mentre faceva la fila per prendere un taxi alle presunte violenze in Piazza Duomo a Capodanno – e sottolinea che "Milano, città turistica, non se lo può permettere: la città è danneggiata dalla mancanza di sicurezza. La decisione della zone rosse è stata presa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quindi vanno applicate". Al fianco della Santanchè, durante la visita in Questura, c’erano i parlamentari Marco Osnato e Riccardo De Corato, l’eurodeputato Carlo Fidanza e l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa.