CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

La ex Rimoldi-Necchi va verso la sesta asta

La ditta delle macchine per cucire offre 4 capannoni e tre terreni nel maxi-complesso industriale ridotto in pessimo stato

di Christian Sormani

Torna all’asta per la sesta volta la ex Rimoldi-Necchi di via Montebello a Busto Garolfo. La ditta che produceva delle macchine per cucire offre agli interessati quattro capannoni e tre terreni in un gigantesco complesso industriale, in uno stato di conservazione pessimo che ha sempre tenuto lontani gli interessati. La prima asta si era tenuta fine luglio 2020 con una base di 1,6 milioni di euro. Nella seconda erano stati scontati 300mila euro. Nel luglio 2021 ci fu un ulteriore "sconto" di 250mila euro, poi nel febbraio scorso altri 200mila euro di ribasso e altri 150mila euro a giugno. Adesso ci sarà tempo fino a lunedì 16 febbraio e servono almeno 450mila euro. I possibili acquirenti sono per ora stati scoraggiati dai costi di bonifica dei terreni e da tutte le incertezze burocratiche che gravano sulla zona. Altre aree dismesse, altri problemi. Siamo a Cerro Maggiore e si attendono sviluppi nell’ex fonderia cerrese, zona Biancaneve. "Un imprenditore aveva preso il tutto all’asta - spiega l’assessore Alessandro Provini -. Poi è venuto una volta sola. Al momento in quella zona vige il pgt che prevede un comparto unitario di tutta la zona e che quindi non fa solo capo alla sua proprietà. La zona è confinante con altre due aziende. Sono arrivate delle richieste delle proprietà a fianco rispetto al pgt in vigore.

La nostra volontà rimane quella di recuperarla per dare una zona più decorosa in quella che è una delle zone più trafficate del paese. Il problema è che il pgt vigente che non prevede la suddivisione in lotti dell’area. Abbiamo ben in mente che questa area va recuperata". Altra zona, altri problemi, quella della ex Gianazza a cavallo fra Cerro e Legnano. "Una vicenda molto più complicata perché si lega a doppio filo col pgt di Legnano. Noi abbiamo azzonato quell’area ma Legnano no. Sono in fase di variante del Pgt e questo ha rallentato i tempi. Abbiamo riiniziato a sentire l’operatore e il comune di Legnano, oltre a Regione Lombardia. L’obiettivo è commerciale e terziario, ma i tempi si prospettano assai lunghi e non per colpa nostra". Il piano di recupero dell’area prosegue in condivisione fra i due comuni, con Cerro Maggiore, sul quale ricadono due terzi dell’intera area.