La corsa (rallentata) ai licei C’è il sorpasso di scienze umane Artistici ancora sold-out

Crescita ridimensionata rispetto allo scorso anno ma meno classi per i cantieri in vista. Oggi il primo summit tra Provveditorato, Città metropolitana e presidi per gestire gli esuberi

di Simona Ballatore

Più aspiranti studenti che banchi per l’indirizzo di scienze umane, che attrae sempre più e supera il classico. Si ridimensiona l’artistico dopo il boom dello scorso anno, anche se le domande restano tantissime rispetto all’offerta. Frena lo scientifico, comunque favorito, ma accelera la sua versione con le scienze applicate. Cresce timidamente il tecnico, con informatica e meccatronica che la fanno da padroni, mentre crollano i corsi di formazione professionale. Dopo lo stop alle iscrizioni è tempo di incontri tra ufficio scolastico, presidi e Città Metropolitana, per smistare le domande in esubero. A stilare un primo bilancio è Yuri Coppi, al timone dell’ufficio scolastico di Milano.

Si comincia a sentire il calo demografico alle superiori?

"Abbiamo una riduzione di pochissime unità sulle iscrizioni: avevamo 23.853 studenti nel 202223, quest’anno sono 23.726, ovvero 127 in meno".

È corsa ai licei.

"Li sceglie il 59% degli studenti, ovvero 13.919. Si vede un lievissimo calo nelle iscrizioni: saranno 128 in meno. I tecnici sono aumentati leggermente, da 7.194 iscritti a 7.275. Anche i professionali passano da 2.141 domande nel 2022-23 alle 2.204 del 31 gennaio. Calano invece i percorsi di istruzione e formazione professionale, dai 400 dello scorso anno a 337. Ovviamente il quadro potrebbe cambiare con eventuali bocciature e trasferimenti".

Si è ridimensionato il boom degli artistici?

"Le domande sono scese da 1.520 a 1.254, ma restano comunque tante rispetto all’offerta milanese. Lo scorso anno si era riusciti ad assorbire gli esuberi con l’apertura del nuovo liceo artistico del Frisi dove però sono previsti cantieri. Si potranno quindi formare meno classi. Il vantaggio di avere 266 iscritti in meno da gestire in parte svanisce e avremo qualche difficoltà a ricollocare eventuali esuberi. Domani (oggi per chi legge, ndr) avremo le prime riunioni con Città Metropolitana e i dirigenti scolastici per capire come intervenire".

Come per Scienze umane?

"Anche in questo caso abbiamo tante domande da gestire: sono state 1.348 più 1.308 dell’opzione economico-sociale; l’anno scorso erano rispettivamente 1.258 e 1.148. Vediamo se si riuscirà ad assorbirle in altre sedi, perché i posti ci sono, ma bisogna vedere fino a che punto le famiglie saranno disposte a spostarsi o preferiranno una seconda scelta".

Non è ancora tempo, invece, di un rilancio del tecnico...

"E forse la creazione del liceo delle Scienze umane si pone in mezzo tra licei tradizionali e tecnici, intercettando la domanda di chi cerca un percorso differente. Sull’orientamento abbiamo fatto un lavoro enorme quest’anno, anche con incontri dedicati ai docenti delle scuole secondarie di primo grado, per far conoscere tutta l’offerta formativa. Dobbiamo spingere ancora di più, affinché consiglino al meglio. Ci sono indirizzi all’avanguardia ancora poco conosciuti".

Cosa pesa nella scelta?

"Anche se la scuola si impegna aprendo nuovi indirizzi, da una parte le famiglie tendono a concentrarsi sui licei, senza cogliere il fatto che anche tra i tecnici ci sono percorsi estremamente validi che permettono di proseguire gli studi all’università come pure di trovare lavoro. E questo vale anche per i professionali. Poi c’è la difficoltà, quando si avviano nuovi percorsi, di trovare gli insegnanti con la specializzazione necessaria: l’offerta rischia di rimanere sulla carta, i professionisti guardano ad altre carriere, perché il pubblico non è molto appetibile, e le famiglieguardano altrove".

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