
Il commissariato di Lambrate, dove il giovane si è costituito
"Non voglio avere la coscienza sporca. Quando vado a casa di mia madre, non voglio che lei pensi di essere in casa con un ladro. Mamma non sospetta nulla, nessuno mi ha spinto a venire". Non capita tutti i giorni di trovarsi davanti un rapinatore pentito, che ti chiede di aiutarlo a smettere perché lui da solo non riesce a mettere fine a una sequenza di reati iniziata per fronteggiare le difficoltà economiche. È successo martedì mattina agli agenti del commissariato Lambrate, che hanno raccolto la confessione-sfogo del ventiquattrenne Morgan P., che si è autoaccusato di cinque colpi andati in scena tra il 14 ottobre 2024 e domenica scorsa.
Agli investigatori di via Maniago, guidati dal dirigente Francesco Calzolaio, il ragazzo ha consegnato uno zaino con gli abiti che indossava abitualmente e il coltello che impugnava durante i raid. E ancora, ha spiegato il suo modus operandi da seriale pendolare ("Avevo paura che al mio paese qualcuno mi riconoscesse"), che ogni volta partiva da Tolmezzo, in Friuli Venezia Giulia, salendo su un treno diretto a Milano. Quando arrivava in città, P. sapeva già dove agire, dopo aver individuato su Google Maps uno dei negozi della catena di prodotti per la casa Tigotà vicino a una fermata della metropolitana. Cappellino e occhiali da vista a coprire parzialmente il volto, il ventiquattrenne si alzava leggermente il bavero della giacca ed entrava nell’esercizio commerciale: prendeva prodotti a caso dagli scaffali e si avviava alla cassa per pagare; all’improvviso, scavalcava il bancone e puntava la lama alla gola della commessa di turno per costringerla a consegnare i soldi in cassa. Gli accertamenti subito avviati dai poliziotti per trovare conferme a quelle parole hanno trovato conferme solide per i sei casi citati da Morgan P.: è stato lui a entrare in azione il 14 ottobre 2024 in via Torino (405 euro di bottino), il 31 dicembre 2024 in via Pisani (596 euro), il 22 gennaio 2025 in corso Buenos Aires (292 euro), il 7 febbraio 2024 in viale Umbria (350 euro in viale Umbria) e il 9 febbraio in corso Garibaldi (400 euro portati via da un punto vendita Oviesse).
Dalle verifiche in banca dati, è emerso che il giovane era già arrestato all’inizio del 2024 per una rapina in un negozio vicino alla stazione ferroviaria di Rogoredo: uscito a luglio, aveva ricominciato dopo l’estate. "Sono disoccupato, pensavo fosse la soluzione più veloce per guadagnarmi da vivere", ha spiegato, parlando al passato. Ora è a San Vittore.