"Ingiustamente". L’avverbio non passa inascoltato nel discorso della presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi durante la cerimonia di iscrizione di 13 nuovi grandi milanesi nel Famedio del Cimitero Monumentale. Sì, perché quella parola è riferita alla storia del commissario Luigi Calabresi, da ieri nel Pantheon: "Il suo assassinio è il terribile e drammatico epilogo di una campagna ostile che gli attribuiva ingiustamente responsabilità nella morte dell’incolpevole anarchico Pinelli".
Calabresi fu assassinato il 17 maggio 1972 in via Cherubini, vicino casa, da terroristi di Lotta Continua, dopo una campagna stampa, e non solo, che, a causa della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli nella Questura di Milano, puntò il dito contro Calabresi. Ma le indagini dimostrarono che il commissario non era neanche nella stanza da cui Pinelli precipitò dal balcone. Calabresi vittima, dunque, non carnefice. Già il 14 maggio 2004 gli era stata assegnata la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria come vittima del terrorismo dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per aver "sacrificato la vita per garantire la tutela dell’ordine democratico". E ieri Milano ha iscritto il suo nome nel Famedio. La vedova di Calabresi, Gemma, alla fine della cerimonia al Monumentale sorride: "Io e la mia famiglia siamo veramente commossi, emozionati e onorati per questo riconoscimento, che pone Luigi Calabresi nel giusto posto, per quello che veramente era: un uomo giusto, di pace, del dialogo, un uomo onesto. Ringrazio il Comune di Milano e tutti coloro che hanno voluto questa iscrizione in questo luogo". Gemma Calabresi accenna brevemente a quanto accadde dalla fine del 1969 al 17 maggio 1972: "Si sa che la campagna di odio e di violenza in quegli anni ha portato fino alla morte di Luigi. Però io sono molto contenta perché la sua figura è rinata, quindi oggi è l’uomo che era".
Nel Famedio ieri sono stati iscritti anche il giornalista ucciso in Iraq Enzo Baldoni, la professoressa e pioniera della neuropsichiatria infantile Maria Alda Bencini, la campionessa olimpica di fioretto Irene Camber, le professoresse della Statale Maria Bianca Cita e Laura Perini, l’ex presidente del Festival MiTo Anna Gastel, l’ex cappellano del carcere di San Vittore don Luigi Melesi, l’attrice e insegnante Franca Nuti, il pianista e direttore d’orchestra Maurizio Pollini, l’architetto Italo Rota, lo storico proprietario della gastronomia Peck Angelo Stoppani e il giornalista Giuseppe Turani. Ampio spazio alle donne, come sottolineato dal sindaco Giuseppe Sala durante il suo intervento e dalla stessa Buscemi.
Ultima nota: la riunione per decidere a chi assegnare gli Ambrogini d’oro il 7 dicembre si svolgerà il 19 novembre.