SIMONA BALLATORE
Cronaca

La canzone dei ragazzi di terza C "Tutti in coro per i nostri diritti"

La musica creata dagli alunni della media di via Vivaio anche in lingua dei segni fa il giro del web. Il plauso della ministra Azzolina: iniziativa da condividere. Classe riunita, si partecipa pure dalla quarantena

di Simona Ballatore

"Il mio nome è diritto", cantano i ragazzi di terza C della scuola media di via Vivaio. E la loro canzone - con il ritornello anche in Lis, la lingua italiana dei segni - esce dalle mura di scuola e di casa, fa il giro del web e finisce anche sulla pagina Facebook della ministra Lucia Azzolina: "Voglio condividere con voi questa splendida iniziativa", scrive postando il video. L’occasione è la Giornata internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. "Ogni anno la celebriamo, solitamente con una marching band: i nostri ragazzi suonano e cantano in “processione” per il quartiere", spiega la vicepreside Daniela Villa. Quest’anno, causa Covid-19, non si può ma la scuola non ha alzato bandiera bianca, anzi: è nato un progetto che travalica i confini di Milano. E che è anche riuscito a coinvolgere gli studenti in quarantena, unendo le due anime: l’indirizzo musicale e la forza dell’inclusione. La media di via Vivaio, diretta oggi da Laura Lucia Corradini, è nata come scuola per ciechi e oggi conta 250 studenti, fra i quali 36 ragazzi con disabilità e studenti con bisogni educativi speciali. In terza C da tre anni studiano la lingua dei segni. "È stato il modo per raggiungere un loro compagno di classe sordo - racconta la vicepreside -, hanno imparato la Lis con entusiasmo e sensibilità. Per loro inclusione è spontaneità". Guidati dagli insegnanti, dalla coordinatrice Marina Brualdi e dalla professoressa di chitarra Rossella Perrone hanno creato una canzone per riflettere sui diritti dell’infanzia. "Non bisogna vedere ogni cosa, perché arrivi alla mente - cantano e spiegano in Lis i ragazzi - chi sogna il cielo per ultimo, non lo trova meno splendente. Non bisogna sentire ogni cosa, perché ti porti al cuore, chi sogna le stelle per ultimo, non le trova con meno bagliore".

"Il brano, dal titolo “Il mio nome è diritto”, ha come tema educare attraverso la scrittura creativa e la musica all’inclusione e all’accoglienza delle diversità - spiega la professoressa Perrone - . È frutto di un progetto interdisciplinare. Hanno interiorizzato benissimo la lingua dei segni e lavorato sull’Agenda 2030 e sull’importanza di un’istruzione equa e di qualità, oggi ancor più necessaria" . La canzone è stata realizzata in parte in presenza e in parte a distanza: ciascuno ha lasciato la propria parte, montata dall’insegnante di musica. "È stato un modo anche per ritrovare coralità fra i ragazzi in un momento di didattica a distanza e in presenza a singhiozzo", sottolinea Perrone. Nel video - aperto da un alunno ipovedente che indica il viaggio emotivo dei ragazzi - ci sono tutti. Di nuovo compatti. La scuola cerca di ricreare quel coro, senza perdere nessuno. Anche i ragazzi di seconda e di terza media, in piccoli gruppi, tornano in classe almeno due volte alla settimana per partecipare ai laboratori musicali e di drammatizzazione e alle attività pratiche speciali che contraddistinguono la media di via Vivaio.