Klaus Davi condannato per diffamazione: aveva accusato il sindaco di Buccinasco di mafia

La vicenda risale al 2017 quando il massmediologo aveva affisso dei cartelli di Rocco Papalia "drag queen"

Klaus Davi

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Klaus Davi condannato per diffamazione nei confronti del Comune di Buccinasco. Lo ha deciso il giudice Mattia Fiorentini: il massmediologo dovrà pagare 1.500 euro di multa, con pena sospesa, e un risarcimento di 10mila euro come danno alla parte civile. La vicenda risale a fine 2017, quando Davi aveva appeso in giro per Buccinasco dei manifesti provocatori, con la raffigurazione del boss Rocco Papalia in versione drag queen, per cercare di ridicolizzarlo. Il sindaco Rino Pruiti, al tempo, non era entrato nel merito della campagna di Davi, limitandosi a sottolineare che i manifesti erano attaccati illegalmente. Quindi, il massmediologo era stato multato per affissioni abusive

L’Amministrazione aveva denunciato Klaus Davi per i cartelli affissi in città
L’Amministrazione aveva denunciato Klaus Davi per i cartelli affissi in città

La reazione di Davi non è tardata: sulle nostre pagine e poi sui social, aveva attaccato duramente l’Amministrazione, facendo intendere un "allineamento alle pratiche mafiose di intimidazione. Fino a che punto la bassezza di istituzioni locali può arrivare per assicurarsi il plauso dei clan. A Buccinasco i mafiosi possono dormire tranquilli con simili istituzioni", aveva commentato il massmediologo. Subito il sindaco lo aveva querelato e, ora, la sentenza, contro cui Davi farà ricorso. "Attendiamo di conoscere le motivazioni prima di fare dichiarazioni. Di certo c’è massimo rispetto per le sentenze e per la magistratura". Certo dell’esito della querela il sindaco: "Come era prevedibile - ha commentato Pruiti - insultare e diffamare un Comune che ha fatto della lotta alle mafie una missione è un reato". I soldi della condanna, annuncia il primo cittadino, saranno utilizzati per gli eventi della rassegna annuale culturale "Buccinasco contro le mafie". Ma la battaglia non è finita. La querela a Davi per quei manifesti è arrivata anche da Papalia (si attende la sentenza) e il sindaco non esclude "ulteriori denunce. All’indomani dell’omicidio Salvaggio – broker della droga vicino alle ‘ndrine, ammazzato in strada a ottobre da killer ancora in fuga, ndr –, Davi ha continuato a diffamare sindaco e Comune, accusandoci pubblicamente di non aver fatto nulla per denunciare e prevenire la ‘ndrangheta, dimostrando di non conoscere il nostro impegno. Ragioneremo su ulteriori querele". F.G.

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