Kjaer, bussano i 35 anni: "Vorrei restare al Milan". Ma le chance sono poche

Il danese, leader dello spogliatoio, è in scadenza. Ieri la tegola: out per infortunio .

Kjaer, bussano i 35 anni: "Vorrei restare al Milan". Ma le chance sono poche

Kjaer, bussano i 35 anni: "Vorrei restare al Milan". Ma le chance sono poche

Martedì soffierà su 35 candeline ma Simon Kjaer ha ancora la passione e la fame di un giovane, anche se proprio ieri sera, durante l’amichevole tra Danimarca e Svizzera, è stato sostituito dal CT in seguito a un infortunio: la sua situazione sarà ora da monitorare e già in queste ore si faranno probabilmente delle valutazioni sulle sue condizioni fisiche. Il danese, in ogni caso, è diventato ormai uno dei senatori nello spogliatoio del Milan, al di là dell’infortunio, si appresta a tirare una riga sul bilancio dei suoi tanti anni in rossonero, consapevole che il prossimo futuro sarà, probabilmente, lontano dalla Madonnina. Arrivato al club di via Aldo Rossi a gennaio 2020, il classe 1989 in pochi mesi ha convinto la società a puntare su di lui anche per il futuro ottenendo l’opzione di riscatto del cartellino per 3,5 milioni di euro nel luglio dello stesso anno, lasciando così definitivamente il Siviglia che in quella stagione lo aveva ceduto in prestito prima all’Atalanta e poi proprio ai rossoneri.

Tornato in Italia a sette anni di distanza dall’ultima esperienza in Serie A alla Roma, la Dea aveva deciso di puntare su di lui per aggiungere esperienza al reparto, ma in nerazzurro Kjaer ha giocato solo sei partite. A gennaio l’addio e un nuovo prestito, dalla Spagna al Milan. Con il Diavolo ha poi sancito un rinnovo fino al prossimo 30 giugno che, però, ha poche chances di essere prolungato, portando il centrale a pensare al suo destino dopo una carriera costellata di successi, non solo con il Milan grazie alla vittoria del diciannovesimo Tricolore a cui, però, non ha potuto dare il contributo in campo a causa di un lungo stop. Una stagione vissuta a metà ma senza far mai mancare il suo supporto ai compagni fino al traguardo con una promessa: dopo mesi di barba e capelli lunghi, che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di "vichingo", Kjaer è tornato al suo look classico quando ha finalmente ritrovato il campo sei mesi dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio a dicembre 2021, sul campo del Genoa, un crocevia che rappresenta una delle pagine più difficili dei suoi anni in rossonero.

A regalare a Simon una delle più grandi soddisfazioni umane nel suo lungo percorso, sicuramente, è stato il suo pronto intervento al Parken Stadium di Copenaghen durante gli Europei del 2021, quando salvò la vita, con la fascia di capitano addosso, all’allora compagno di Nazionale Christian Eriksen. Un episodio entrato nella cronaca sportiva e non solo dell’epoca, che ha insignito il difensore del Milan del titolo di eroe dopo il sollievo provato con la totale guarigione dell’ex Inter.

Professionista esemplare in campo e fuori, capitano della Danimarca e inserito nella lista dei 30 candidati al Pallone d’Oro 2021, Simon ha debuttato con il Milan nella sfida di Coppa Italia contro la Spal assumendo subito il ruolo di leader nello spogliatoio e di punto fermo della formazione di Pioli. Gli anni passano per tutti e oggi lo spazio per il difensore si è ridotto ma, quando chiamato in causa, Kjaer ha sempre risposto presente. La voglia di continuare a giocare e vivere in una città come Milano, che l’ha accolto e coccolato per quattro anni, non manca: "Per me e la mia famiglia l’Italia è diventata la nostra casa. È qui che viviamo da più tempo e ci divertiamo molto", ha confessato il quasi 35enne, che ha anche confermato di aver ascoltato, e rifiutato, le sirene arabe in passato.

A ottobre 2023 è diventato il giocatore con più presenze nella storia della Danimarca, con cui spera di poter disputare il Mondiale del 2026: "Sarebbe sciocco non crederci, è sicuramente un obiettivo per me, perché non dovrei giocare tra due anni se va bene come adesso? Ma è chiaro che molte cose devono combaciare". Il futuro, però resta un’incognita mentre l’amore per i colori rossoneri rimane una certezza: "Per quanto mi riguarda, sono nel posto in cui voglio essere. Gioco nel Milan, mi trovo bene e ripongo molte speranze in me stesso ma che la decisione venga presa adesso o tra due mesi per me non cambia nulla. Se potessi restare sarei molto felice ma se non sarà a Milano ho 35 anni e posso scegliere liberamente cosa voglio con la mia famiglia. Non mi preoccupa, sono orgoglioso di quello che faccio", la mano tesa di Kjaer alla dirigenza del club.

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