ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Justine Mattera e la Stramilano: "Macino chilometri nella mia città"

Non solo madrina: la showgirl suda e fatica alla mezza maratona

Jutine Mattera alla Stramilano

Milano, 26 marzo 2018 - La madrina ell’edizione 2018 della Stramilano non si è limitata a salutare dal palco i partecipanti e a posare per i flash dei fotografi. Ma si è messa in gioco al 100% correndo la Half Marathon, realizzando il tempo di 1h59’27’’. Nei 47 anni di storia della manifestazione è la prima volta: «È stata una mia idea. Non volevo limitarmi a fare i tradizionali saluti e tornare a casa, ma dimostrare ai runner che ero una di loro, capace di condividere la sofferenza e anche la bellezza di correre per 21 km», dichiara la vulcanica Justine Mattera, classe 1971, showgirl e attrice di origine newyorchese che il pubblico italiano ha imparato ad apprezzare sin dal 1996, dai tempi del programma Rai “Ci vediamo in tv” con il compianto Paolo Limiti. L’inizio di una carriera che l’ha vista impegnata, oltre che in televisione, anche al cinema e in teatro. 

Quando ha scoperto la passione per la corsa?  «Pratico già da qualche anno triathlon. Due anni fa, dopo la partecipazione al programma Mediaset “Oltre il limite – Storie di corsa” ho iniziato a macinare chilometri. Per l’occasione mi sono dovuta preparare per la mia prima mezza maratona a Memphis che ho percorso in un ora e 57 minuti. Ho avuto solo un mese e mezzo per allenarmi».  E come ha fatto?  «Ho avuto la fortuna di incontrare un allenatore bravo, Manlio Danelli, che mi ha seguita passo dopo passo. Prepararsi per un’impresa simile non è impossibile ma occorre, oltre ad un check up, seguire una tabella con almeno 3 allenamenti a settimana. Anche per la Stramilano – la mia prima in assoluto – ho percorso consecutivamente 16/18 km una volta alla settimana, associando sedute di potenziamento e ripetute in pista per migliorare la velocità. Un corpo allenato è in grado di sorprenderci superando i limiti che si era immaginata la mente».  I suoi training si svolgono in palestra?  «Nemmeno per sogno. Solo quando c’è bruttissimo tempo. Preferisco “sgambettare” nella mia Milano, tra la montagnetta di San Siro, Trenno, Sempione o nel mio parco preferito: quello delle Cave.  Segue una dieta particolare?  «Bisogna mangiare di tutto: carboidrati, proteine e anche grassi, oltre ad assumere liquidi e sali minerali. Si brucia tanto correndo».  Cos’è la corsa: dolore o piacere?  «Nel caso di una mezza maratona entrambe le cose. L’impegno per percorrere 21 km è notevole e procura anche sofferenza. Ci si distrae pensando alla propria famiglia, alla propria vita e al futuro. La vera magia succede al termine della gara quando il ricordo dello sforzo disumano sparisce e, complice le endorfine in circolo, ti rimane addosso una sensazione di enorme positività».