Coronavirus, 50 italiani bloccati in Laos: portateci a casa

Del gruppo fa parte anche Giancarlo Strada, manager milanese vice presidente di Evoca Group di Valbrembo

Giancarlo Strada, manager milanese bloccato in Laos

Giancarlo Strada, manager milanese bloccato in Laos

Milano, 29 marzo 2020 - Il Covid-19 sta creando gravi problemi a chi è stato sorpreso dall’esplosione della pandemia lontano da casa e non riesce a tornare. E' il caso di circa cinquanta italiani, tra cui diversi lombardi, che sono bloccati in Laos non riescono a fare rientro in Italia a causa delle restrizioni dei trasporti e delle frontiere blindate.

Del gruppo fa parte anche Giancarlo Strada, manager milanese vice presidente di Evoca Group di Valbrembo, azienda bergamasca leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffè. La richiesta di sostegno è rivolta direttamente al Governo italiano, per una mobilitazione immediata, prima che il disagio raggiunga livelli insostenibili Ed è lui in prima persona a parlare in un video di poco più di un minuto: "Chiediamo aiuto per poter uscire da questa situazione, voli bloccati, aeroporti e frontiere chiuse - dice preoccupato Strada – Non c’è via d’uscita dal Laos, a Vientiane, dove ci troviamo, la situazione degenera ora dopo ora. Hanno riscontrato i primi casi di Covid-19 e temiamo un’escalation. Gli alberghi dove ci troviamo hanno iniziato a chiudere. I turisti sono diminuiti, i ristoranti iniziano a chiudere e per strada i contatti sono veramente a rischio. Temiamo per la nostra salute e la nostra sicurezza, soprattutto le strutture mediche di questo Paese sono molto a rischio. Abbiamo provato ad andare in ospedale per fare il test prima di imbarcarci, come chiedevano le compagnie aeree. Chiediamo aiuto per poter uscire al più presto, temiamo una degeneration che non ci consentirà di poter continuare a rimanere in questo Paese".  

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