"Io, salvata da un donatore. L’iscrizione sia automatica"

Sara, 38 anni, di Bollate e la petizione per ampliare la ricerca di midollo osseo

Sara Calzavacca

Sara Calzavacca

di Davide Falco

Una raccolta firme per fare conoscere il registro dei donatori di midollo osseo. Grazie ad un donatore, la 38enne bollatese Sara Calzavacca, oggi è ancora viva e vuole aiutare altre persone. "Nel 2020 ho avuto la possibilità di ricominciare a vivere grazie al mio donatore di midollo osseo, compatibile con me al 100%. Chi sia, non lo so. Un giorno ha scelto di iscriversi al registro donatori di midollo osseo e mi ha permesso, tra le altre centinaia di cose, di essere qui a lanciare questo progetto", spiega Sara. Il suo gemello genetico ha scelto di entrare nel registro donatori di midollo e ha accettato di donare il suo. Grazie a questa possibilità la donna bollatese ha ricominciato a camminare, lavorare, accarezzare i suoi gatti, ridere, piangere, insomma, vivere. Vivere non per caso ma per la scelta di una persona estranea che le ha donato una parte di sé.

Su una piattaforma internet ho lanciato l’appello di firmare una petizione per approvare l’inserimento automatico nel registro donatori midollo osseo, compiuti i 18 anni. Spero siano in tante le persone che decideranno di firmare, in modo che questo progetto assuma la giusta importanza. Avevo un obiettivo di 100 firme, ora l’ho alzato a 200, perché siamo già a più di 150", continua Sara. La giovane bollatese ha ricevuto anche una mail da parte di un deputato. In genere i pazienti che necessitano di trapianto di cellule staminali da sangue periferico, da midollo osseo o da sangue cordonale, sono affetti da leucemia o da altre gravi malattie che colpiscono il midollo osseo, midollo che non è spinale e quindi non si rischia nulla facendo un prelievo. "Per fare capire meglio quanto sia importante che le cose cambino in fretta, nel 2020 il numero di donatori iscritti al registro in Germania è di 9.342.831, in Italia 460.603 - aggiunge Sara -. Dietro a questa cifra c’è un lavoro incessante, instancabile e pazzesco di Admo e dei suoi volontari. Ma non basta. Ci vorrebbe maggiore supporto da parte delle istituzioni per informare sull’argomento, raggiungere l’obiettivo di alleggerire, snellire, velocizzare le procedure burocratiche dei potenziali donatori. Infine, è davvero necessario conoscere storie di persone che non ce l’hanno fatta, perché la malattia è arrivata alla meta prima del donatore compatibile?", conclude Sara Calzavacca. Per firmare la petizione: https:chng.itVn5jQ5pj

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