La rinascita di Anna, neonata abbandonata e abusata: "Ora aiuto i più indifesi"

Anna Agostiniani, scrittrice e attivista, tra gli studenti del Bellisario: "Lotto perché abbiano un tetto, cibo e istruzione. E non debbano mai subire violenze"

Anna Agostiniani con la madre naturale ritrovata dopo 60 anni / Platea di studenti

Anna Agostiniani con la madre naturale ritrovata dopo 60 anni / Platea di studenti

La sua vita un romanzo, con pagine tragiche e pagine di gioia: l’abbandono da neonata e gli abusi nell’infanzia, poi una lunga vita felice e generosa, e la madre biologica ritrovata dopo sessant’anni. Oggi, l’attività instancabile di scrittura e testimonianza e un’associazione di aiuto all’infanzia, Mango onlus, che sostiene i bambini nelle aree povere del Paraguay: "Sono stata una bimba abbandonata e violata. Voglio aiutare i bambini. Lo farò finché vivrò".

È partito dall’istituto superiore Bellisario di Inzago, dove è stata protagonista di un lungo ed emozionante incontro con gli studenti, il ”tour“ in Martesana di Anna Agostiniani, scrittrice e attivista per i diritti dei bambini, autrice dei libri verità a scopo benefico “Perché?” e “396: questa ero io”. Dopo l’incontro inzaghese, questa sera sarà ospite alle 20,30 dell’associazione Tuendelee a Melzo, domani alle 15,30 sarà invece in biblioteca a Pessano con Bornago, per un incontro promosso dall’associazione Genitori di Cuore, che raggruppa in zona tante famiglie adottive. La sua “base”, in questi giorni di Martesana, è la casa gorgonzolese dell’amica Stefania Tirelli. Agli studenti, concentrati e partecipi, il racconto di Anna. Che inizia con l’abbandono da neonata, nel 1948, e i primi anni di vita in un brefotrofio di Senigallia. "Alle altre bambine che mi davano fastidio dicevo ‘quando trovo mia madre ve la farà vedere lei’".

A cinque anni l’adozione da parte di una coppia e l’inizio di un incubo: a 7 anni l’avvio alla prostituzione, in casa. "Tutti vedevano, nessuno faceva nulla. Mi raggomitolavo sulle scale del caseggiato. La gente passava e mi scavalcava". Alle scuole medie l’intervento salvifico dell’insegnante Maria Violanti "che mi accompagnò dal giudice. A quella ‘madre’ fu tolta la patria potestà, gli abusi si interruppero. Ma solo a 21 anni potei finalmente andarmene". Poi il matrimonio, lungo e felice, la vita a Roma.

E, rocambolesca, quasi "cinematografica", la conclusione felice, tre anni fa, della ricerca lunga 60 anni della madre biologica, Angela Castellucci, da poco scomparsa. Ricerche, appelli, ostinazione, e l’aiuto di donne straordinarie, "l’amica Luisa di Fiore dell’associazione Figli Adottivi e genitori naturali, le straordinarie giudici del tribunale di Roma Vanessa Carocci e Anna Rivellese. Hanno sopportato la mia impazienza. Mia madre era stata rintracciata, ma a me ancora non dicevano chi fosse, c’era un protocollo da rispettare. Un giorno piombai in tribunale e dissi "se mamma muore prima che io la incontri, torno qui con una bomba".

Il presente e la solidarietà. Si chiama Associazione Mango la onlus fondata da Anna per dare un futuro ai bimbi del Paraguay, destinatari di ogni provente dei libri: "Perché abbiano un tetto, cibo e istruzione. E non debbano mai subire violenze".

 

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