Milano, 5 gennaio 2024 – Alex Baiocco, il 24enne arrestato con l’accusa di aver teso un cavo d’acciaio lungo viale Toscana, resta in carcere. Dove – si spera – mediterà sulle possibili conseguenze del suo gesto, che solo per caso non ha causato gravi danni ad automobilisti, centauri o ciclisti. Anche se, almeno a sentire il suo avvocato, il giovane si sarebbe già reso conto della sciagurataggine della sua bravata.
Baiocco è stato interrogato oggi, venerdì 5 gennaio, dal gip del tribunale di Milano, che – presumiamo – gli ha chiesto conto delle motivazioni dietro al folle gioco condotto da lui e, molto probabilmente, da altri due ragazzi, complici fuggiti in scooter, forse dopo aver capito di essere stati notati da un testimone. Nell’imminenza dell’arresto Baiocco aveva liquidato la sua azione, definendola “una cavolata” e aveva sostenuto di aver agito “per noia”.
Una posizione che sarebbe già cambiata. Stando a quanto riferito dal suo legale Dario Trovato, infatti, Baiocco, che ha risposto a tutte le domande del giudice, “ha confessato e si è detto pentito e sconvolto”. Successivamente ha voluto chiedere "scusa” per quello che ha fatto, ammettendo di aver “sbagliato". Al momento, ha detto Baiocco al gip, “non mi sono reso conto della gravità, ma non volevo uccidere nessuno”.
Il giudice per le indagini preliminari Domenico Santoro, terminato il colloquio con Baiocco, ha 48 ore per convalidare il provvedimento di arresto, ed decidere se disporre la custodia cautelare in carcere che porterebbe il 24enne a restare in cella a San Vittore. Le accuse restano strage, attentato alla sicurezza dei trasporti, blocco stradale e ricettazione (per il cavo, ancora di oscura provenienza).
I carabinieri, da parte loro, proseguono nell’indagine. Primo obiettivo è giungere all’identificazione dei due complici di Baiocco, notati in viale Toscana dal testimone che ha chiamato il 112.