
Francesco Wu
Milano, 2 giugno 2016 - "Ben vengano le società cinesi che decidono di sostenere le nostre squadre di Milano, perché peggio di così non può andare". Per Francesco Wu, presidente dell’Unic, l’Unione Imprenditori Italia-Cina e volto giovane della comunità cinese a Milano, a Biscione e Diavolo serve una scossa.
Inter sempre più sotto l’ala della Suning Group e un investitore cinese misterioso per il Milan. Come vede questo match Italia-Cina?
"Molto positivamente. Il calcio italiano è in crisi, ha perso molte posizioni da dieci anni a questa parte. Prima era il numero uno in Europa e nel mondo, e adesso alle finali più importanti è praticamente assente. Mancano gli investimenti, in Spagna poi il calcio è meno tassato. In Cina ci sono risorse e c’è anche un bacino di tifosi enorme".
Non è mai stato però sport nazionale.
"Storicamente vanno molto il basket, il ping-pong, le arti marziali, ma il calcio è in crescita e fa parte del progetto del governo, che sta investendo in infrastrutture, lo sta portando nelle scuole e nelle università: in America lo sport è considerato al pari delle altre materie e così si vorrebbe fare in Cina".
Cambio di immagine?
"Oltre a dare lavoro, perché c’è un grande indotto attorno al calcio, c’è un aspetto anche sociale rilevante, si dà dignità all’attività fisica oltre che intellettuale. È un cambio di mentalità. Le potenze mondiali si misurano anche sul campo".
Anche in Italia la comunità cinese si sta appassionando di più al pallone?
"Certo, segue le partite in tivù o su internet, è cresciuto il calcio-scommesse e c’è chi gioca pure al Fantacalcio. Poi sono nate squadre di cinesi di seconda generazione di livello, anche a Milano. Il calcio è sempre più seguito".
Berlusconi ieri ha detto che "i cinesi hanno soldi veri". Che commenta?
"Le attività cinesi in Italia sono vere, nel senso che sono concrete. Non si sgonfiano e la capacità di investimento si vede nei negozi, nei locali, nella ristorazione. Si lavora. Speriamo che si concluda davvero questa operazione".
Cosa risponde a chi dice che la Cina sta colonizzando l’Italia e che Milan e Inter rischiano di perdere la loro identità?
"Si è molto legati alla bandiera, sono frasi che non mi scandalizzano. Ci sta. Ma guardate il calcio inglese: le squadre hanno proprietà estera, ci sono arabi, russi. I soldi cinesi valgono di meno? Non penso proprio. L’importante è che Milan e Inter tornino a vincere. E poi continueranno a giocare a San Siro, mica se ne vanno a Pechino! La squadra resta legata alla città, anima e corpo sono qui, è solo la situazione finanziaria che cambia".
Se fosse lei l’investitore misterioso del Milan, che giocatore comprerebbe?
"Io tifo Milan, il mio giocatore preferito del passato resta Marco van Basten. Oggi comprerei senza dubbio Messi e Ronaldo".