Insulti contro Liliana Segre: denunciati per odio razziale

Identificati dalla Digos un pensionato e un panettiere che ha perso il lavoro. Perquisizioni e sequestri tra Cagliari e Viterbo, altri indagati per diffamazione

Liliana Segre durante il vaccino anti Covid

Liliana Segre durante il vaccino anti Covid

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Milano -  Hanno un nome e un volto i leoni da tastiera che lo scorso 18 febbraio hanno insultato sui social la senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah Liliana Segre, testimonial della Regione per la campagna di vaccinazione anti-Covid. E si tratta di persone che, pur avendo simpatie di estrema destra, non appartengono a gruppi organizzati né rispondono all’identikit da odiatori seriali. Gli agenti della Digos e della Postale, rispettivamente coordinati dai dirigenti Guido D’Onofrio e Lisa Di Bernardino, hanno chiuso il cerchio ieri mattina con due perquisizioni tra Sardegna e Lazio.

Nel mirino è finito Giovanni Gaetano T., pensionato di 75 anni residente nella cagliaritana Porto Scuso (dopo una vita da operaio tessile a Prato), che così si era espresso a commento del post di ringraziamento del governatore Attilio Fontana alla Segre appena vaccinata al Fatebenefratelli: "Aveva paura di morire la str...? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla... e ora ha paura di morire?".  L’uomo non avrebbe mostrato particolari segni di pentimento, anzi avrebbe rivendicato un fantomatico diritto d’espressione; nello smartphone, di cui ha fornito la password agli investigatori, sono state trovate foto di Hitler e Mussolini. Diversa, invece, la reazione di Gianni P., quarantenne della viterbese Valentano, panettiere che ha perso il lavoro dopo il lockdown: si è scusato, dicendo sostanzialmente di aver fatto una "cavolata", e ha consentito ai poliziotti di accedere al contenuto di tre cellulari e un tablet, di cui verrà fatta copia forense. Le giustificazioni postume non gli hanno evitato una denuncia per minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale, stesso reato contestato al pensionato

L’indagine , coordinata dal capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili, andrà avanti per individuare le altre persone che hanno pubblicato frasi offensive nei confronti della Segre: in due risultano indagate per diffamazione, mentre altre quattro-cinque sono in via di identificazione. Due settimane fa, gli screenshot con gli insulti avevano fatto il giro del web, suscitando indignazione e generando decine di messaggi di solidarietà alla senatrice a vita. Che dal canto suo aveva commentato: "Cosa rispondo agli insulti e le minacce? Non ho nulla da dire a chi odia". Sul vaccino, invece, aveva ribadito: "Sono contenta di averlo fatto perché è normale che in tempo di pandemia uno cerchi di curarsi. Sono una cittadina di novant’anni che come tante altre persone è andata a fare il vaccino. Nella normalità. Cerchiamo sempre la normalità, che è una gran bella cosa".

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