DANIELE
Cronaca

Insegnamento. Il primo accesso da rivedere

Necessario rivedere il sistema di accesso per i docenti italiani, migliorando le capacità didattiche e reclutando i migliori laureati con adeguati incentivi.

Nappo*

Per diventare docenti nella scuola di I e II grado è necessario conseguire il titolo di studio di accesso all’insegnamento (laurea) e l’abilitazione. Non sono pochi gli insegnanti italiani che nel lavoro quotidiano in aula comprovano eccellenti capacità didattiche, ma i docenti non sono tutti uguali ed è quindi necessario rivedere il sistema di accesso. Alcune statistiche danno dati significativi: Il 17% sviluppa le proprie attività in classe in maniera del tutto inadeguato e manchevole, il 60% si colloca in una modalità intermedia. L’arruolamento del personale docente raffigura, quindi, uno dei passaggi più difficili di tutta la gestione amministrativa: l’elevato numero di aspiranti descrive l’attrattività della professione, ma è anche indice dell’esistenza di fondamenti patologici da un lato riguardo il precariato e dall’altro al fatto che da tempo non vengono realizzate procedure certe, stabili e ricorrenti (...) La scuola vuole e deve fare, davvero, un salto di qualità. È pertanto fondamentale, come scelta prioritaria, compiere uno sforzo per migliorare le capacità didattiche del maggior numero possibile di docenti sia di quanti oggi non vanno oltre una dignitosa sufficienza sia dei futuri neoassunti. Bisogna rinnovare i sistemi di reclutamento, assicurare una carriera differenziata dei docenti anche riguardo le opportunità retributive. Occorre richiamare i migliori laureati, con alti voti, a fare gli insegnanti dando alti salari, elevata reputazione sociale ed assicurando sviluppi di carriera. Fare l’insegnante dovrebbe essere come fare il medico, professione che richiede esperta preparazione, opportuno compenso e risposte adeguate ai propri risultati. Mettiamo gli insegnanti nelle condizioni di avere nuove competenze valutative, organizzative, autonome, progettuali, relazionali sempre più necessarie a fronte delle attuali esigenze dei ragazzi. Competenze comunicative, sia sul piano verbale che non verbale, e multimediali.

*Scuola Freud Milano

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