
Trentotto matricole, 11 laureandi (tra pochi giorni), 16 al secondo anno e un tasso di occupazione ad un anno dalla laurea del 94% circa. Sono i numeri del corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano in Asst Rhodense che ha dato avvio ad un nuovo Anno Accademico. A dare il benvenuto alle matricole c’erano il direttore generale Germano Pellegata e la direttrice del corso, Annalisa Alberti. "La professione dell’infermiere piace ancora ai giovani, noi siamo una delle 17 sedi del corso di laurea dell’università e come richiesto dal Ministero dell’Università e della Ricerca quest’anno abbiamo aumentato i posti disponibili e abbiamo un numero di matricole superiore a quello dello scorso anno – dichiara la dottoressa Alberti – a novembre avremo 11 studenti che finiscono il corso e conseguiranno la laurea. Quella infermieristica è una delle lauree nel settore sanitario che trovano più facilmente sbocchi professionali, le aziende sanitarie sono molto attente ai nostri laureati". Al corso triennale che si svolge all’interno di Villa Lucini (ospedale di Rho) si accede tramite test, come le altre facoltà di medicina, una Convenzione triennale tra l’ateneo milanese e l’Asst Rhodense definisce il regolamento, mentre l’organizzazione è gestita dal direttore didattico e da 4 tutor pedagogici. In aula il corpo docenti è composto per circa l’85% da personale dell’azienda ospedaliera e il restante da docenti universitari. "Durante il percorso accademico gli studenti acquisiscono la capacità di individuare le abitudini di vita, le reazioni alla malattia, all’ospedalizzazione, agli interventi assistenziali nelle varie età e nelle più comuni situazioni cliniche rispondendo in maniera adeguata alle esigenze dei malati – conclude Alberti –. Il tirocinio è garantito per l’intero percorso all’interno dell’Asst Rhodense. Nella sede di Rho è attivo un laboratorio dotato di simulatore a media fedeltà, utilizzato per la formazione degli studenti della nostra sede e di altre sedi, che vogliono sperimentare il metodo".
Roberta Rampini