
"Questa situazione si è trasformata in un incubo, ogni giorno viviamo con l’ansia e non riusciamo più a dormire la notte". Rosanna Mazzola e l’ex marito, Gian Maria Albergoni, hanno avviato l’anno scorso i lavori per riqualificare un immobile di loro proprietà contando, come migliaia di altre famiglie lombarde, sull’opportunità del superbonus. I lavori all’esterno sono stati completati, mentre l’interno della casa è un cantiere fermo ormai da mesi. E non si sa quando, e se, potrà ripartire. Nel frattempo l’edificio resta inagibile. "La banca ha bloccato la cessione del credito – spiega Rosanna – e ci siamo trovati senza le risorse finanziarie sufficienti per riuscire a completare i lavori. Per pagare l’impresa abbiamo dovuto dare fondo ai nostri risparmi e contrarre anche un prestito di 50mila euro con l’istituto di credito, per riuscire almeno a far fronte a una parte delle spese. Una situazione che, per me, è anche umiliante: ho 64 anni e, prima d’ora, non ho mai avuto debiti".
Da mesi Rosanna e l’ex marito stanno cercando la strada per riuscire a sbloccare i crediti incagliati, trovandosi di fronte a un muro e a agli appetiti di speculatori. "Abbiamo sempre operato rispettando la legge – spiega – e ora non vogliamo che i nostri diritti vengano calpestati". Il futuro, per loro, è un’incognita. "Se si risolverà in breve tempo questo impasse riusciremo a far ripartire i lavori – sottolinea – altrimenti saremo costretti a vendere la casa per riuscire a recuperare i soldi spesi, perché solo con le nostre forze non riusciamo a far ripartire i cantieri e a rendere l’immobile abitabile". La vendita della casa sarebbe l’ultima beffa, a coronamento di "un incubo" che si trascina da un anno.
Andrea Gianni
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro