SERENA CURCI
Cronaca

Inclusione (non) è una parola: "Così scortiamo i bimbi a scoprire cucina e arte"

Portami per mano, dal 2017 accanto ai ragazzi autistici e con altre fragilità. La presidente Polimeni: "Dai fornelli ai musei, creiamo uno spazio sicuro".

Portami per mano, dal 2017 accanto ai ragazzi autistici e con altre fragilità. La presidente Polimeni: "Dai fornelli ai musei, creiamo uno spazio sicuro".

Portami per mano, dal 2017 accanto ai ragazzi autistici e con altre fragilità. La presidente Polimeni: "Dai fornelli ai musei, creiamo uno spazio sicuro".

Per molti genitori con figli autistici o con altre fragilità, l’inclusività è una missione da affrontare quotidianamente. Ma consentire ai loro piccoli una corretta integrazione nel tessuto sociale è spesso una corsa a ostacoli. Proprio per questo a Milano sono sorte diverse associazioni che mirano a fare rete e a favorire una maggiore inclusione per i bambini con disabilità. Ed è con questo spirito che nel 2017 nasce “Portami per mano“, onlus situata nel cuore di Porta Romana e diventata in poco tempo un polo d’aggregazione per i bimbi con fragilità. "Nel 2014 hanno diagnosticato a mia figlia Elena l’autismo e questa notizia ci ha lasciati storditi - racconta Viviana Polimeni, fondatrice e presidente di Portami per mano -. Abbiamo scelto di reagire e di rendere questa diagnosi uno strumento di supporto per i bambini e le famiglie che devono affrontare un percorso simile al nostro".

Polimeni non si arrende di fronte alla diagnosi, anzi con l’aiuto di Maria Cristina Arrigoni, vicepresidente della onlus, inizia a pianificare attività in grado di coinvolgere e stimolare la creatività e la socialità dei piccoli: dai laboratori di cucina a quelli di teatro, fino agli incontri di formazione per i genitori su disabilità, bullismo e affettività. L’approccio di Portami per mano mira a creare uno spazio sicuro d’incontro e di confronto per genitori e bambini. "Non bisogna restare soli dopo la diagnosi, anzi è proprio in questa fase così delicata che diventa necessario offrire un sostegno alle famiglie e ai ragazzi che affrontano queste sfide", spiega Viviana Polimeni. E a garantire un supporto sono anche i volontari che prendono parte agli eventi organizzati dall’associazione. Tra questi vi è Silvia Seguini, tata di professione, che ha coordinato i laboratori di cucina: "Non dimenticherò mai i sorrisi e l’orgoglio sui volti di quei bambini: grazie a questa esperienza sono cresciuta e cambiata con loro".

Per molti ragazzi mettere le mani in pasta è diventato un modo per trovare fiducia in se stessi e negli altri: "Inizialmente per loro è stato difficile affidarsi a una persona sconosciuta, mantenere la calma e governare il turbine di emozioni che provano - spiega Seguini -. Al termine degli incontri ogni ragazzo veniva premiato con un applauso e un cappellino da cuoco: i sorrisi sui loro volti ci hanno fatto capire che questa esperienza è stata un successo sia per loro che per noi".

Non solo dolci. Portami per Mano mira a far conoscere ai più piccoli anche il mondo dell’arte e lo fa attraverso visite guidate e laboratori creativi organizzati all’interno di musei e spazi espositivi milanesi. L’associazione - con il supporto di Municipio 1, dei Servizi educativi e accessibilità del Castello Sforzesco e della società Ad Artem - ha attuato il progetto "Museo inclusivo", un vero e proprio viaggio nella creatività per bambini con autismo e altre fragilità.

"L’arte non conosce confini e attraverso di essa i nostri ragazzi possono comunicare la bellezza che risiede dentro di loro ed esprimere emozioni uniche", spiega la presidente dell’associazione Polimeni. Per molti bambini quello con i musei cittadini è ormai un appuntamento fisso. È il caso di Leonardo, 7 anni, che coltiva il sogno di diventare il nuovo Barbero: "Durante questi incontri ho conosciuto tanti bambini e mi diverto perché mi piace la storia, sono molto curioso e mi piace scoprire cosa è successo in passato", racconta il bimbo. La sua mamma, Marzia Scanu, lo accompagna a ogni mostra: "Nei musei mancano ancora certi accorgimenti in grado di coinvolgere i bambini con fragilità: molti di loro hanno una creatività che aspetta solo di essere stimolata. Per Leo questa è un modo per riscattarsi".

Ed è con questo obiettivo che Portami per mano ha organizzato sabato 25 gennaio una visita guidata e un laboratorio creativo a Palazzo Reale per far conoscere ai più piccoli il padre del cubismo, Pablo Picasso: "L’arte, il teatro e la cucina sono solo alcuni modi per includere i bimbi con fragilità - spiega Viviana Polimeni -. Ognuno di loro ha tanto da offrire agli altri: l’autismo non è un limite".