ANNA GIORGI
Cronaca

Incinta, uccisa dall’ex. Lui cercava notizie sul delitto di Garlasco e la vita di Stasi in cella

Impagnatiello tradito dalle ricerche sul web, il giorno prima del massacro di Giulia. Secondo l’accusa si informava sui detenuti nel carcere di Bollate. Fatti ascoltare in aula gli ultimi audio della 29enne: la madre scoppia in lacrime. .

Incinta, uccisa dall’ex. Lui cercava notizie sul delitto di Garlasco e la vita di Stasi in cella

Incinta, uccisa dall’ex. Lui cercava notizie sul delitto di Garlasco e la vita di Stasi in cella

Alessandro Impagnatiello, il barman dell’Armani cafè che ha accoltellato 37 volte la sua compgna Giulia Tramontano, il giorno prima di ucciderla, il 26 maggio, su internet faceva ricerche sul delitto di Garlasco, (quello in cui fu uccisa Chiara Poggi) in particolare digitò "Alberto Stasi carcere di Bollate". Il 26 maggio era il giorno in cui l’assassino della Poggi era stato autorizzato ad uscire e a lavorare all’esterno del carcere. Lo ha raccontato il capitano dei carabinieri Gianluca Bellotti, comandante della sezione informatica del Nucleo investigativo di Milano che si occupò delle indagini telematiche sul cellulare e sul pc del barman. Bellotti è stato sentito all’udienza in Corte d’Assise e ha ricostruito non solo le ricerche digitali fatte da Impagnatiello prima e dopo il massacro di Giulia, ma anche gli ultimi messaggi whatsapp che i due si erano scambiati e dai quali appare chiaro che lei lo aveva già lasciato.

La scoperta di un rossetto nell’auto del compagno e il silenzio di lui la portarono a troncare una storia che non la rendeva felice. "È stato un piacere Ale", scrive Giulia il 9 maggio del 2023 e il giorno successivo la 29enne aggiunge "ognuno per la propria strada". Impagnatiello diventa ossessivo: "Amore, mi rispondi? Tu pensi di trovare felicità mettendomi da parte?",. E ancora: "Amore vuoi dividerti da me con un bambino in pancia? Fai questi ragionamenti? Ma che madre sei?". "Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso, non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità", scrive lei il 25 maggio chiedendo così di essere lasciata in pace. "Non voglio vivere una vita vicino a una persona sbagliata", è il senso delle parole che la quasi mamma pronuncia verso il compagno che la tradisce. L’ultimo messaggio di Giulia è delle 18.30 del 27 maggio dopo che ha incontrato l’amante: "Fatti trovare". I messaggi successivi, Giulia è scomparsa ma in realtà è già morta, sono mandati da Impagnatiello per ‘costruirsi’ un alibi e fingere preoccupazione. "Non sono stato una fidanzato ideale, lo so, ma ti amo, sei l’unica ragazza che ha accettato mio figlio (il barman è padre di un bambino avuto da una precedente relazione, ndr.). Non posso accettare di vedere che non ti brillano più gli occhi quando mi vedi. Ti prego, dimmi che sei fuggita in un Paese lontano. Batti un colpo".

Impagnatiello, dirà ancora Bellotti, era "freddo e collaborativo, non preoccupato mentre facevano la copia forense del suo cellulare". Ed era "freddo e tranquillo" anche quando "gli fu notificato che era indagato per omicidio". In aula poi è stato fatto ascoltare un audio di un minuto in cui Giulia parlando con una amica e collega racconta l’incontro con l’altra donna dell’imputato e si diceva "scioccata" per le bugie. "Mi ha raccontato tutto, sono scioccata dalla vita che conduceva, dalle cose che ha fatto. Anche al lavoro, dove ha detto che la madre è malata, anche ai colleghi". Sono le ultime parole di Giulia, all’ascolto dell’audio la madre Loredana non ha trattenuto le lacrime. Nel whatsapp si sente Giulia addolorata, ma molto calma, l’audio punta a smontare la tesi della difesa di Impagnatiello secondo cui lei tornò a casa arrabbiata, innescando la lite sfociata poi nel massacro. "L’assassino deve marcire in galera" ha scritto il padre di Giulia sui social.