Incinta di sette mesi Sparita nel nulla, la svolta Il pm: "È un omicidio" Indagato il fidanzato

Sequestrata l’abitazione della coppia: Ris a caccia di tracce nelle stanze . La 29enne aveva da poco scoperto la doppia vita del compagno-barman.

di Roberta Rampini

SENAGO (Milano)

È indagato per omicidio volontario aggravato, occultamento di cavadere e interruzione di gravidanza non consensuale. Alessandro Impagnatiello, 30 anni, fidanzato di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi scomparsa tra sabato 27 e domenica 28 maggio dalla sua casa di Senago, nel Milanese, è ufficialmente nel mirino degli inquirenti. La svolta nelle indagini è arrivata nel tardo pomeriggio dopo una giornata di indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Rho e del Nucleo Investigativo di Milano che già in mattinata avevano riscontrato tracce biologiche, verosimilmente di sangue, nella sua auto. Un cambio di passo nel fascicolo di cui è titolare il pm di Milano Alessia Menegazzo nel quale sono finiti accertamenti, tabulati telefonici, decreti di sequestro di telecamere, pc e cellulari, e che hanno portato a ipotizzare un omicidio d’impeto.

Ieri sera intorno alle ventuno e trenta nell’abitazione di via Novella, dove vivevano Giulia e Alessandro, sono arrivati anche i militari della Sezione investigazioni per svolgere rilievi e sono stati prelevati alcuni abiti della 29enne da utilizzare per le ricerche con i cani molecolari che sono riprese in tarda serata in un’area boschiva ben circoscritta nelle vicinanze di un laghetto, dietro al campo di baseball, un chilometro e mezzo circa dalla palazzina dove risiede la coppia. Poco dopo, scortato da carabinieri in borghese, è arrivato anche il fidanzato, con il volto nascosto dal cappuccio di una felpa. È entrato in casa senza rilasciare dichiarazioni. L’appartamento in tarda serata è stato messo sotto sequestro. A quattro giorni dalla scomparsa, le indagini stanno cercando di ricostruire quel buco di ore, tra la tarda serata di sabato, quando il telefono della donna è risultato non attivo, e domenica mattina, quando il suo fidanzato, barman in un albergo di lusso a Milano, è uscito di casa per andare a lavoro verso le 7.

Le immagini di una telecamera vicino casa inquadrano Giulia tra le venti e le venti e trenta, mentre rientra. Fino a quell’ora era viva. Quello che è successo dopo è ancora tutto da ricosturire. Ci sarebbe la telefonata alla mamma, che vive a Napoli, in cui racconta di un litigio con il fidanzato che avrebbe avuto una relazione parallela con un’altra donna, un’americana, che andava avanti da alcuni mesi. Anche lei sarebbe rimasta incinta ma il bimbo lo avrebbe perso. Poi un messaggio WhatsApp all’amica alla quale confida di "essere turbata". Da quel momento il suo cellulare non funziona più. È stata la mamma la prima ad allarmarsi, preoccupata perché non aveva ricevuto la solita telefonata della figlia. Ha provato a chiamarla, per ore, ma il cellulare era sempre spento. Il compagno sarebbe stato l’ultimo a vedere Giulia domenica mattina all’alba: sarebbe stata a letto addormentata. L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri di Senago solo domenica, nel tardo pomeriggio, quando al suo ritorno non l’avrebbe ritrovata in casa. Agli inquirenti avrebbe detto che la convivente si sarebbe allontanata portando solo il passaporto, il bancomat e 500 euro in contanti, ma senza portare con sé gli abiti. Dagli accertamenti bancari fatti dagli inquirenti non risulta che in questi giorni sia stato fatto alcun prelievo. I rapporti tra Giulia e Alessandro erano tesi da qualche settimana. Qualche giorno fa la 29enne aveva scoperto che il compagno intratteneva una relazione con un’altra, anche lei rimasta incinta di un bimbo, poi perso. Anche con lei l’indagato aveva screditato Giulia. L’altra donna era, come Giulia, ignara della storia parallela e del piccolo in arrivo. Sabato ci sarebbe stato un incontro a tre, che avrebbe sconvolto Giulia e la sua famiglia. Il giorno dopo, i genitori, preoccupati perché non riuscivano a contattare Giulia, si sono messi in viaggio dal Napoletano e si sono presentati a casa del fidanzato con cui avrebbero discusso e sarebbero arrivati anche alle mani. Non hanno mai creduto all’allontamento volontario. In serata, un appello dei familiari davanti alle telecamere di Chi l’ha visto.

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