MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Incidente in Oltrepo Pavese: mio fratello Roberto, morto sotto i nostri occhi

Lo schianto in moto contro un’auto durante una gita di famiglia. "Era innamorato della sua Kawasaki"

Roberto Catena, morto a 23 anni

Milano - Aveva firmato da poco il contratto a tempo indeterminato in un’officina in zona stazione Centrale, coronando il sogno di diventare meccanico di moto. Le moto: la sua passione. Ma il destino è stato beffardo. Roberto Catena se n’è andato giovedì pomeriggio, morto a 23 anni per un incidente che non gli ha lasciato scampo dopo essere stato sbalzato dalla sella della sua moto Kawasaki. Tutto in una manciata di secondi. Lo schianto con un’auto Mini è avvenuto mentre si trovava in gita in moto sulle colline del Pavese insieme al papà, al fratello maggiore e a un amico, che nulla hanno potuto fare se non chiamare i soccorsi.

Ma Roberto non ce l’ha fatta. Ed è finita in tragedia la gita che i quattro avevano organizzato in occasione della Festa della Repubblica per trascorrere una giornata spensierata, in libertà. Ognuno in sella alla propria moto, da Milano a Broni. "Mio fratello era molto esperto. Guidava la moto meglio di me", racconta Stefano, il fratello maggiore, di 25 anni. "Era talmente appassionato di due ruote che non solo le guidava, ma le riparava pure". Dopo il diploma al liceo scientifico Donatelli-Pascal di viale Campania, aveva frequentato dei corsi per diventare meccanico. Poi aveva trovato lavoro in zona stazione Centrale.

Era anche uno sportivo, giocava a football americano nella squadra “Rams Milano”. Il fratello Stefano fatica a parlare di lui. Negli occhi ha ancora la scena terribile alla quale ha assistito e non può allontanare il pensiero che il suo adorato Roberto, "il fratello di mezzo", non ci sia più. «A casa siamo in cinque, con mamma e papà. Io, Roberto e il fratello più piccolo, di 21 anni. Anzi – si corregge – siamo rimasti in quattro". Poi però ci ripensa: "Saremo sempre in cinque". Il ventitreenne aveva anche una fidanzata, con la quale stava insieme da alcuni anni. "La sua era la vita di un ragazzo normale. Lavorava, faceva sport e si divertiva. Un ragazzo allegro ma anche mite e tranquillo. Ogni volta che poteva, saliva in sella alla sua Kawasaki".

Cresciuto tra piazzale Dateo e piazza Novelli, era affezionato al suo quartiere. Amante pure degli animali e in particolare del suo gatto “Tigro“. Il fratello lo ammira nelle foto: quelle in primo piano, con i suoi occhi azzurri in vista, quelle di famiglia o che lo immortalano fiero nella sua divisa da giocatore di football. Una vita spazzata via in un lampo poco prima delle 15 di giovedì sulla strada provinciale 202, nel territorio di Broni, in località cascina Olmo, nel tratto che collega lo svincolo della A21 dal casello di Stradella alla Statale 617 Bronese.

Roberto era in testa al gruppo quando si è schiantato contro una Mini di colore nero che viaggiava sulla stessa strada provenendo dal senso opposto. Secondo una prima ipotesi della Polstrada, intervenuta per i rilievi, l’auto avrebbe svoltato a sinistra, all’incrocio verso cascina Pirocco, senza dare la precedenza alla moto. Una dinamica ancora da accertare.Ma di sicuro l’impatto è stato devastante. Illesi gli occupanti della Mini; solo una persona è stata accompagnata al vicino ospedale di Stradella, in Oltrepo Pavese, in stato di choc. Per Roberto invece non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo.

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