Inceneritore, il Tar boccia il ricorso

Nuova gestione: per la cordata guidata da Cem termini stretti per fare un’offerta, per i magistrati "invece bastavano"

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di Barbara Calderola

La cordata pubblica guidata da Cem aveva ottenuto dal Tar il rinvio dell’apertura delle buste con le proposte di aggiornamento e nuova gestione dell’inceneritore di Trezzo, valore stimato una trentina di milioni di euro, ma adesso i giudici amministrativi sono entrati nel merito e hanno bocciato il ricorso che il colosso dei rifiuti aveva presentato con le gemelle brianzole Bea e Silea. Insieme - c’è un quarto partner, Ates, la società dell’energia, come Cem, partecipata da Trezzo che però non è andata con loro dall’avvocato - vorrebbero subentrare nella conduzione del camino a Prima Srl-Gruppo Falck in scadenza dopo 20 anni.

Ma, secondo loro, i termini per formulare un’offerta erano troppo stretti, e chiedevano di prorogarli. La manifestazione di interesse era stata lanciata a fine ottobre dal Comune: quattro mesi per imbastire il progetto, la data di chiusura era stata fissata all’11 febbraio. Per i magistrati amministrativi invece "bastavano". "Una prova che abbiamo lavorato bene in un ambito di importanza strategica per la città - dice il sindaco Silvana Centurelli -. Il procedimento avanza a ritmi serrati, dobbiamo essere pronti per il 1 settembre 2023, quando l’impianto diventerà di proprietà comunale. Ora ci dobbiamo preparare per le fasi successive con il meglio che il mercato sarà in grado di offrire.

Certo, resta il grande rammarico di aver visto tra le ricorrenti le nostre partecipate". Nessun commento per adesso da parte delle società che avevano però spiegato la scelta di rivolgersi al tribunale amministrativo dopo il diniego del Municipio a posticipare: "Per noi non è questione di potere, ma di tutela del territorio e della comunità - diceva a nome di tutti Giovanni Mele, presidente del Cem -.

I nostri Comuni sono tra i primi utenti del forno (che brucia 170mila tonnellate l’anno di secco), per questo vogliamo esserci alla gara per la gestione del termo in tutta trasparenza". Nulla è perduto, almeno sulla carta, perché l’appalto si terrà più avanti e non c’è niente che impedisca che a vincerlo - ammesso che partecipino a questo punto - siano proprio Cem, Bea, Silea e Ates. dopo che una commissione di esperti avrà scelto l’opzione migliore. Cioè una delle idee depositate da altri concorrenti. A decidere ci saranno anche professori del Politecnico e della Bicocca, concentrati sul revamping, la messa in sicurezza dell’inceneritore. Ma le 4 compagnie hanno sempre avuto il timore che l’esclusione in questa fase avrebbe fatto naufragare anche il passo successivo.

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