Incendio Torre dei Moro a Milano: l'architetto Marco Piva firma la ricostruzione

Rogo del grattacielo di via Antonini, l'assemblea delle 82 famiglie rimaste senza casa ha votato il progetto "a larghissima maggioranza". Sconfitte le proposte di Boeri, Femia e Scandurra

Torre dei Moro durante l'incendio e il progetto di Marco Piva

Torre dei Moro durante l'incendio e il progetto di Marco Piva

Milano, 11 gennaio 2023 - Sarà l'architetto Marco Piva a progettare la ricostruzione della Torre dei Moro, il grattacielo di 16 piani in via Antonini a Milano andato a fuoco il 29 agosto 2021, senza per fortuna causare vittime ma lasciando senza un tetto 82 famiglie. Lo ha deciso l'assemblea dei residenti, che ha votato "a larghissima maggioranza" il progetto presentato da Piva, nella sfida fra archistar per firmare la rinascita del palazzo. In lizza c'erano anche i progetti offerti da Stefano Boeri, Alfonso Femia, Alessandro Scandurra e dallo studio fiorentino Pura Lab.

Il grattacielo divorato dalle fiamme
Il grattacielo divorato dalle fiamme

"Dopo 500 giorni dall’incendio che ha devastato il complesso della Torre Antonini e cambiato le vite di ottanta famiglie - spiegano i residenti - finalmente è arrivato il momento della ripartenza. Sono passati 500 giorni non certo 500 anni ma comunque ricorre una particolarità con il mito della Fenice simbolo di resilienza, di chi supera gli ostacoli e riparte con più forza. Continueremo il nostro impegno affinché la casa torni ad essere un luogo sicuro, sollecitando le istituzioni - proseguono - perché si ridefinisca il modello delle autorizzazioni e dei controlli sui materiali da costruzione dei progetti presentati".

La scelta del progetto è il primo passo verso la rinascita del grattacielo distrutto dalle fiamme. Nella migliore delle ipotesi i lavori potrebbero partire nei prossimi mesi, e per concluderli potrebbero essere necessari almeno due anni. La Procura intanto ha chiesto il rinvio a giudizio per disastro colposo per 16 persone, tra cui i legali rappresentanti delle società che hanno realizzato l’edificio e che hanno avuto a che fare con la posa dei pannelli dei rivestimenti della facciata "a vela", andata a fuoco in pochi minuti. Dalle indagini è emerso infatti l’utilizzo di pannelli non ignifughi, con l'obiettivo di risparmiare sui costi. 

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