MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Incendio all'Istituto Palazzolo, 70enne muore dopo 17 ore di agonia

L'uomo fumava vicino all’erogatore di ossigeno

Incendio all'Istituto Palazzolo

Milano, 29 dicembre 2018 - Non ce l'ha fatta. È morto Pietro Coldani, 70 anni, ricoverato d’urgenza la notte scorsa al Niguarda con ustioni di secondo e terzo grado su volto e torace. Fatale una sigaretta che lui stesso, invalido all’80%, avrebbe acceso mentre utilizzava un dispositivo ad ossigeno, nella sua stanza all’istituto Palazzolo della Fondazione Don Gnocchi dove era in cura. Secondo una prima ricostruzione la sigaretta vicino all’ossigeno ha scatenato una vampata: così alle 21.30 di giovedì è scoppiato un incendio nella sua stanza, al secondo piano, al reparto di medicina della casa di cura in zona Portello. Il personale sanitario, appena è scattato l’allarme, ha domato le fiamme con un estintore. Poi l’arrivo di vigili del fuoco, 118 e carabinieri.

L’anziano è stato trasportato al Niguarda in codice rosso, dove è stato ricoverato in Rianimazione con ustioni sul 20% del corpo. Ma le ustioni hanno aggravato una situazione sanitaria già difficile, visto che l’uomo era cardiopatico e soffriva di problemi renali. E poco prima delle 15 di ieri è deceduto, dopo un’agonia di oltre 17 ore. Gli altri ospiti del Palazzolo stanno bene. «In 18 – spiega Roberto Costantini, direttore della struttura – sono stati spostati in via precauzionale oltre le porte rei, che isolano le fiamme in caso di incendio, sempre al secondo piano, coi loro letti, per evitare che respirassero il fumo. Tutti sono stati visitati dal 118 e, un’ora dopo, erano rientrati nelle loro camere. Non appena è scattato l’allarme sono state attivate le procedure d’emergenza, le fiamme sono state domate con un estintore da un infermiere. Passata l’emergenza, il reparto è tornato operativo». La stanza del rogo, nella quale era ospitato solo il 70enne, è rimasta chiusa «per nostra stessa volontà, in attesa di accertamenti».

Ancora ieri mattina la maniglia era assicurata con una corda. Secondo indiscrezioni, l’anziano era solito fumare nonostante i divieti. Nella struttura che ospita 800 persone è proibito accendere sigarette in spazi chiusi, c’è un’apposita area esterna per i fumatori. «Portiamo avanti campagne antifumo ma teniamo conto del fatto che abbiamo qui anziani, alcuni dei quali fumano da 70-60 o 50 anni, dipendenti dalla nicotina», spiega il direttore.