
Inaugurato lo Spazio Libellula "Preveniamo la violenza di genere e combattiamo gli stereotipi"
di Marianna Vazzana
Uno spazio per "decostruire la violenza di genere" attraverso la cultura. Con iniziative per donne, uomini, famiglie, bambini e adolescenti. È Spazio Libellula, inaugurato ieri in via Filippo Tommaso Marinetti 2 nella zona di via Padova, creato dall’omonima fondazione (realtà di Zeta Service) nata nel 2017 "per combattere la violenza di genere attraverso i luoghi in cui passiamo la maggior parte delle nostre giornate: i nostri posti di lavoro. Crescendo, abbiamo deciso di fare il passo successivo e creare un’antenna sul territorio per intercettare anche chi è tenuto fuori dal mondo del lavoro, oltre che quelle situazioni in cui la violenza di genere non è evidente". Uno spazio, spiegano i promotori, che si rende necessario nel contesto attuale, con il numero dei femminicidi che non accenna a scendere e sempre più frequenti casi di molestie, non ultimi quelli sul posto di lavoro denunciati in alcune agenzie di comunicazione. "Un problema, questo, già messo in evidenza dal sondaggio L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione), realizzato proprio da Fondazione Libellula, che rivelava come 1 donna su 2 fosse stata vittima di molestie o discriminazioni sul posto di lavoro". Dati emersi ascoltando 4mila lavoratrici su tutto il territorio nazionale.
Cosa si troverà in Spazio Libellula? "Moltissimo. Ad esempio percorsi di autodeterminazione aperti a donne e uomini, per rafforzare le loro competenze e renderli consapevoli delle loro potenzialità. Quindi percorsi di “empowerment“ ma anche di educazione finanziaria e mirati al reinserimento lavorativo", spiega Marzia Scuderi, responsabile di sviluppo, cura e gestione della Fondazione. Per i bambini iniziative come i laboratori ludici sulle emozioni, per promuovere l’equità di genere. Non mancano uno sportello di ascolto gratuito, anonimo e senza obbligo di denuncia, e una piccola biblioteca. Gli obiettivi sono prevenire la violenza di genere e dare alle persone la possibilità di riconoscere ed esprimere il proprio sé, combattendo gli stereotipi. "Milano è senza dubbio una delle realtà più avanzate in Italia riguardo questi temi, ma sappiamo tutti che, perfino qui, la strada da percorrere per una vera parità è ancora lunga. Spero che questo centro sia il primo di una lunga serie", parole del sindaco Giuseppe Sala. Presenti al taglio del nastro rappresentanti comunali e del Municipio 2 che hanno affiancato Debora Moretti, fondatrice e presidente della fondazione.