In prima linea per la Siria "Io, nella mia terra martoriata dalla guerra e dal terremoto"

Il cardiochirurgo Tammam: trasportati con gli aerei militari 4 ambulanze e dispositivi medici. La missione umanitaria promossa dal Gruppo San Donato con alcuni colleghi del Galeazzi

di Alessandra Zanardi

"Il mio Paese d’origine martoriato da guerra, terrorismo, sanzioni internazionali e ora anche dal terremoto. A livello sanitario manca tutto, a partire dai medicinali di uso comune. E serve un sostegno psicologico per la popolazione, ancora sotto shock". Così il medico siriano Youssef Tammam, cardiochirurgo del Policlinico San Donato tra i fondatori dell’associazione Bambini cardiopatici nel Mondo, racconta il suo recente viaggio in Siria, dove una missione umanitaria promossa dal Gruppo San Donato ha portato ambulanze, medicinali e vestiario negli ospedali delle zone più colpite dal sisma del 6 febbraio. Insieme a lui alcuni colleghi del Galeazzi-Sant’Ambrogio.

L’èquipe di specialisti, che si è trattenuta in Siria alcuni giorni, è partita l’11 febbraio da Pisa a bordo di aerei militari che hanno trasportato anche il materiale sanitario: 4 ambulanze e 50mila pezzi tra farmaci e dispositivi medici. Dopo una prima tappa a Damasco, il gruppo si è spostato ad Aleppo e Latakia, per consegnare il carico umanitario agli ospedali locali.

"Abbiamo visitato alcuni feriti, tra i quali un bambino di 9 anni che nel terremoto ha perso l’intera famiglia. Forse lo porteremo in Italia insieme ad altri suoi coetanei, a loro volta bisognosi di cure - spiega Tammam -. Dagli antidolorifici agli antibiotici, c’è bisogno di tutto. Abbiamo assistito alle cure prestate ad un ragazzo che urlava da dolore per l’impossibilità di somministrargli un anestetico. Dieci anni di embargo hanno sfinito il popolo e messo in ginocchio la sanità, il terremoto ha reso ancor più difficile una situazione già critica. Un grazie al popolo italiano per quanto sta facendo. Un esempio concreto di vicinanza". Domani il medico tornerà in Siria, mentre oggi si tratterrà a Bucarest, dov’è arrivato ieri per operare alcuni casi urgenti attraverso l’associazione Bambini cardiopatici nel Mondo, che organizza interventi salvavita, in aiuto ai piccoli malati di cuore, in svariati Paesi.

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