
di Paola Arensi
Già in carcere per rapina, i carabinieri gliene attribuiscono altre quattro. C.C.R., nato a Monza, 57enne, di Melegnano e noto alle forze dell’ordine, sia per furti e rapine che per altri reati, come traffico illecito di cuccioli, è finito in grossi guai. L’uomo, che nella vita è operaio in una ditta del Milanese, si trova in carcere a Lodi dopo l’arresto in flagranza di reato del 24 luglio. All’epoca i militari lo avevano accusato di essersi avvicinato all’ufficio postale di Graffignana in auto, aver estratto dal baule la bicicletta e usato la due ruote per compiere il blitz e rapinare 200 euro.
Questa volta gli vengono contestate altre 4 rapine avvenute prima e dopo il lockdown e in alcuni casi, anche mentre l’uomo era destinatario di una misura restrittiva dovuta alle accuse per il traffico di cuccioli: farmacia a Lodi il 12 febbraio (bottino 300 euro); posta di Graffignana il 17 febbraio (60 euro); posta di Marudo il 9 marzo (3000 euro) e Farmacia di Castiraga Vidardo dove però, il 22 luglio, il colpo è fallito perché i farmacisti hanno lanciato uno sgabello.
La speranza degli inquirenti, quindi è di aver finalmente restituito serenità a farmacisti e dipendenti di Poste italiane lodigiani. I colpi contestati venivano messi a segno da un bandito solitario inizialmente travisato con sciarpa e cappello e negli utimi blitz, con mascherina e cappello. Esibendo un taglierino e portando una busta, l’uomo riusciva a dare ordini precisi, ottenere incassi più o meno alti, per un bottino totale di 3400 euro e a fuggire.
Eludeva i filmati della videosorveglianza proprio perché lasciava l’auto a qualche chilometro. All’uomo potrebbero presto essere contestate, dalle Procure del luogo, anche due rapine in posta avvenute nel frattempo a Vidigulfo (Pv) il 3 marzo e a Carpendolo (BS) il 18 febbraio. Alla svolta sono arrivati, di concerto, i carabinieri della sezione operativa di Lodi e delle stazioni di Borghetto, Lodi e Sant’Angelo, sotto il il coordinamento della Procura di Lodi. Quindi ora è stata data esecuzione all’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Lodi nei confronti dell’interessato. All’indagato è stata contestata anche la recidiva specifica e reiterata, in quanto già condannato più volte in passato per reati della stessa indole.