In blu contro il bullismo Crescono le insidie in rete L’iniziativa nell’istituto Iqbal Masih e le paure dei genitori sotto la lente Via libera a una consulta regionale per prevenire e contrastare il fenomeno

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Blu contro il bullismo e il cyberbullismo. Così 600 studenti dell’istituto comprensivo Iqbal Masih (nella foto), i prof e il personale tecnico e amministrativo hanno partecipato in massa all’iniziativa lanciata da “Fare x bene“: mascherine, felpe e t-shirt blu per sentir sulla pelle la battaglia comune contro ogni forma di discriminazione e violenza. Lo hanno fatto alla vigilia del Safer Internet Day, la giornata della sicurezza in rete. "Spieghiamo ai ragazzi cos’è il bullismo e il cyberbullismo ma perché diventino formatori tra pari – spiega Giusy Laganà, direttore generale ’Fare x bene Onlus’ –. Capiscono in modo empatico cosa significa, lo sanno riconoscere per tempo e prevenire, si sanno mettere nei panni dell’altro e si permette anche ai bulli di essere recuperati. I ragazzi diventano portatori di buone pratiche". Il blu è stato indossato da Milano a Colico, da Palermo a Latina e le foto sono diventate virali sul web, con gli hashtag #wearblue #Farexbene.

Sullo stesso tema - dati alla mano - il consiglio regionale della Lombardia e l’associazione Foxpol (Formazione e sicurezza stradale delle Polizie locali) hanno organizzato un incontro nell’auditorium Gaber di Palazzo Pirelli a Milano. "Il 70% degli under 14 è presente sui social, come si rileva dai dati del Ministero dell’Istruzione – ha ricordato l’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato –. Un report Istat del 2020 descrive che il fenomeno del cyberbullismo ha colpito il 22% di tutte le vittime di bullismo e che le ragazze sono soggette maggiormente a tali vessazioni anche a causa del maggiore utilizzo del cellulare da parte delle stesse (7.1% delle ragazze contro il 4.6% dei ragazzi)". Dall’inizio della pandemia si è assistito a un incremento dei fenomeni di cyberbullismo, anche a causa della dieta mediatica alla quale sono stati costretti. Nasce la ‘consulta regionale’ volta a prevenire e a contrastare il bullismo e il cyberbullismo: lo ha annunciato ieri il governatore Attilio Fontana.

All’’università Bocconi è stata invece presentata l’ultima ricerca di Telefono Azzurro e ha partecipato al convegno, in collegamento da Roma, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. Sotto la lente nuove opportunità e nuovi rischi per giovani e genitori nel contesto della trasformazione digitale. La ricerca è stata condotta su un campione di 855 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni, il questionario è stato somministrato tra il 25 gennaio e il primo febbraio.

"Al primo posto tra le paure dei genitori vi è il rischio che i propri figli possano essere adescati online da parte di adulti con scopi sessuali (63%) – spiegano i ricercatori – seguita dal rischio che i figli ricevano insulti o siano vittime di bullismo (38%), partecipino a challenge pericolose (29%), ricevano la richiesta di invio di foto provocanti da parte dei coetanei (25%), accedano a contenuti pornografici (24%)".

Il 22% dei genitori teme che i figli siano esposti a contenuti che esaltano l’anoressia, l’autolesionismo o il suicidio o che condividano informazioni personali (21%). In misura minore, i genitori temono che i figli scommettano denaro, facciano troppi acquisti, postino foto quando sono ubriachi. Anche se colpisce un dato: il 43% dei giovani intervistati ha fatto o fa acquisti online in autonomia, il 25% usando la carta di credito dei genitori con la loro autorizzazione.

Simona Ballatore

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