REDAZIONE MILANO

In bancarotta sì, ma con i soldi Sequestrati immobili per 3 milioni

Franco Caserta gestiva la società fallita che operava con numerosi marchi nel settore distribuzione

L’arresto scattato un anno e mezzo fa, le condanne a più di 15 anni di carcere per bancarotta fraudolenta, ieri il sequestro di case e terreni per un valore di almeno tre milioni come misura di prevenzione.

Spericolato protagonista di queste vicende è l’imprenditore Franco Caserta, origini calabresi ma residente in provincia di Novara, già amministratore di fatto di una società fallita che operava nel settore della grande distribuzione e aveva in gestione numerosi supermercati di diversi marchi tra Lombardia, Piemonte e Liguria. Nel febbraio del ’20 la misura cautelare che lo portò in carcere a conclusione di indagini coordinate dal pm Luigi Luzi, che avevano permesso di ricostruire come l’imprenditore, con la complicità di suo figlio e del rappresentante legale della società (anch’essi indagati) nel periodo immediatamente antecedente al fallimento avessero - secondo l’accusa - distratto grosse somme dalle casse dell’azienda fallita, falsificando, a tal fine, i libri e le scritture contabili per occultarne le incongruenze.

Grazie agli accertamenti patrimoniali condotti dal Gico della Guardia di Finanza milanese, è stato poi possibile appurare come dal 1983 al 2018 Caserta abbia effettuato direttamente o tramite i suoi familiari ingenti investimenti nel campo immobiliare per importi del tutto sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati.Da qui l’applicazione della misura di prevenzione disposta dalla sezione autonoma del tribunale (presidente del collegio Maria Rispoli) dopo investigazioni complicate con accertamenti bancari, diretti a scoprire l’origine delle somme impiegate dalle svariate società coinvolte riconducibili al Caserta.

Del quale, del resto, già all’epoca dell’arresto erano stati ricostruiti nel dettaglio i flussi di denaro sottratto alla società fallita e destinato all’acquisto di auto di lusso o, per l’appunto, girato ad altre imprese riconducibili sempre agli stessi soggetti. Per la bancarotta fraudolenta di oltre 3 milioni di euro, Caserta ha già accumulato condanne a 15 anni di carcere dai tribunali di Imperia, Milano e Monza.