
Per la Procura generale va condannato a un anno e 6 mesi il ministro del Turismo ed esponente della Lega Massimo Garavaglia. L’uomo politico era stato assolto in primo grado "per non aver commesso il fatto" - nel luglio 2019 - dall’accusa di turbativa d’asta su una gara del 2014 per il servizio di trasporto di persone dializzate, quando era assessore lombardo all’Economia. Procedimento in cui tra gli imputati figura anche l’ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, condannato dal tribunale a 5 anni e mezzo. L’esponente di Forza Italia fu arrestato nel 2015 per corruzione, concussione e turbativa. Ieri il sostituto pg Massimo Gaballo si è riportato all’impugnazione del pm Giovanni Polizzi per chiedere di ribaltare il verdetto nei confronti di Garavaglia. Se il pg "non ha motivato" la sua richiesta, ha spiegato il legale del ministro, l’avvocato Jacopo Pensa, "poteva anche rinunciare all’appello" e, ad ogni modo, "la sentenza di primo grado ha colto perfettamente l’estraneità di Garavaglia all’accusa". All’inizio del procedimento, ha proseguito il difensore, "era assessore regionale, alla fine era viceministro all’Economia e ora in appello è ministro. Se ci sarà un altro grado - ha aggiunto con ironia - lo ritroveremo presidente della Repubblica". Il ministro, che risponde solo di uno dei 13 capi di imputazione al centro del processo, era stato assolto dal tribunale assieme ad altri due imputati. La Procura aveva chiesto per lui due anni, ma per i giudici mancavano "elementi adeguatamente dimostrativi per affermare" che l’ex assessore "abbia dato un contributo anche solo nella forma della agevolazione alla turbativa".
Secondo l’accusa, l’allora assessore lombardo all’Economia nel giugno di 7 anni fa avrebbe dato, assieme a Mantovani, "disposizioni" per "vanificare gli esiti del bando" di una gara da 11 milioni di euro indetta "in forma aggregata" da tre Asl per il servizio trasporto dializzati. L’11 novembre parola alle difese.