"Impossibile dirti addio Aiutaci, raggio di Luca"

Il ricordo della famiglia: ci stupivi sempre, in 14 anni hai seminato tanto

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"Ciao Luca. Addio è una parola definitiva. E per noi è impossibile immaginare e intendere ora il concetto di definitivo. Perché è vero che tu brillerai per sempre nella nostra vita, nella mente e nel cuore, nei pensieri e in ogni scelta, ma noi non ti vedremo più, non ti vedremo crescere, non sarai fisicamente con noi, seduto a tavola. Mamma non ti sveglierà più la mattina, non ti sentirà lamentarti, non ti vedremo circolare con le cuffie in casa, fare la guerra coi cuscini con Enrico, abbracciarvi e litigare e soprattutto non ci stupiremo più di te. Perché tu eri in grado di stupirci". Così il papà Marco, facendosi forza con la mamma Annamaria e il fratello Enrico, ha salutato il suo Luca dal pulpito della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo. "Ci stupivi - ha continuato - per la tua capacità di accogliere i ragazzi più fragili, questo l’hai dimostrato sin dai primi anni di scuola. Ti ammiravamo, ammiravamo la tua autonomia nello studio, eri molto brillante e volevi raggiungere i tuoi obiettivi. L’ultimo era imparare parole nuove per arricchire il tuo lessico perché la professoressa di italiano te l’aveva fatto notare in un compito in classe. Ammiravamo la tua capacità di comprendere le persone, nel cercare insegnamenti da coloro che pensavi potessero darti qualcosa, indipendentemente da età, etnia, religione. Il tuo rispetto non era dovuto all’autorità dell’insegnante ma alla sua capacità di migliorarti".

"Ammiravamo la tua fantasia - continuano i genitori e il fratello - la tua capacità di vedere le cose da un altro punto di vista, la tua profondità: qualsiasi tua scelta era frutto di un approfondimento, dalla maglietta alla canzone, dalla scelta della scuola a quella della bicicletta. Proprio quella bicicletta ancora straziata". Hanno poi ricordato le sue battaglie ambientali, le mobilitazioni per il clima, la sua capacità di coltivare le amicizie, a Milano come a Policoro, paese natale della mamma. "Certo era anche difficile rapportarti con te, quando ti svegliavi con l’umore nero condizionavi tutta la casa, con le tue argomentazioni ci spiazzavi. Ora tu non ci sei più, ti abbiamo avuto con noi solo per 14 anni - dice con un filo di voce il papà -. In questi anni hai seminato così tanto che noi ci siamo trovati abbracciati da tutta la città, che tu amavi e vivevi. Tutti sono qui per te. Noi sappiamo che in tutti noi hai lasciato una luce e che noi avremo la forza di riemergere dal buco nero in cui siamo ora, guidati dalla tua luminosità. Con questo raggio di luce, anzi con questo raggio di Luca, riusciremo ad abbattere tutte le barriere e realizzare i sogni che avevi".

Si.Ba.

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