"Dovrei informarmi bene, ma credo che l’istituto Puecher Olivetti di Rho sia stato il primo o uno dei primi in provincia di Milano ad approvare il regolamento per la carriera Alias che permette alle persone in transizione di potersi iscrivere a scuola con il proprio nome d’elezione e non con quello anagrafico. Come rappresentante degli studenti lo avevo proposto al consiglio d’istituto ed era stato votato all’unanimità". Era l’anno scolastico 20212022, il vanzaghese Gabriele Natali, che oggi ha 19 anni, frequentava l’ultimo anno dell’indirizzo sociosanitario all’Olivetti di Rho. Da sempre attivo in città in molti ambiti, negli anni della scuola superiore si è impegnato per l’inclusione e per la tutela dei diritti dei compagni di scuola, attraverso tante iniziative, con particolare riguardo ai diritti relativi alla comunità LGBTIQ+ di cui fa parte. Per quell’impegno, che continua ancora oggi, ha ricevuto il premio di Amnesty International “Paolo Natile“. Giunto alla seconda edizione, il premio riconosce il merito di giovani cittadini attivi che si sono distinti per l’impegno sociale nella difesa dei diritti umani nella propria quotidianità.
La cerimonia di consegna del premio al 19enne rhodense si è svolta allo Spazio Mast gestito dalla cooperativa sociale LaFucina, alla presenza di rappresentanze di Amnesty International, istituzioni locali, amici e familiari di Gabriele. "Sentire che i diritti umani fanno parte della vita quotidiana delle persone e che difenderli significa davvero contribuire a migliorare l’esistenza di tante e tanti nel mondo è uno dei modi migliori per essere Amnesty – afferma Alba Bonetti, presidente della sezione italiana di Amnesty International –. Anche in questo Paolo Natile credeva. Gabriele ha dato un ottimo esempio con il suo impegno a scuola e per l’introduzione delle carriere alias. Io mi auguro che questo sia soltanto l’inizio". Orgoglioso del riconoscimento, Gabriele racconta così il suo impegno tra i banchi di scuola: "Per me è sempre stato tutto molto spontaneo, ho sempre avuto a cuore le persone, i loro diritti. Vedo che purtroppo ci sono giovani che soffrono di disforia di genere perché non si riconoscono nel proprio sesso: sensibilizzare la scuola e promuovere il regolamento per la carriera alias mi è sembrato un modo per stare dalla loro parte, per includerli nella comunità scolastica – racconta il 19enne –. So che dopo l’Olivetti altre scuole rhodensi lo hanno adottato. Mi fa piacere essere stato uno dei primi a darsi da fare per questo regolamento. Ora se ne parla molto, sono tante le scuole che lo hanno adottato, ma due anni fa non era una cosa così diffusa per questo ho fatto anche tanta attività di sensibilizzazione". Ricevere un premio dedicato l’attivista di Amnesty Paolo Natile, scomparso prematuramente due anni fa, per Gabriele è stato un ulteriore stimolo, sempre che ce ne fosse bisogno. Dopo il diploma, si è iscritto alla facoltà di scienze politiche, ora sta facendo servizio civile nella scuola media Paolo VI di Rho e si dedica ad attività di informazione e di sostegno.