
Parsi Credo che dovremo regolamentare subito l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Personalmente ho un ricordo, a dir poco sconvolgente, di quel...
Parsi
Credo che dovremo regolamentare subito l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Personalmente ho un ricordo, a dir poco sconvolgente, di quel che le nuove tecnologie possono determinare in chi non ne governa appieno le potenzialità e l’utilizzo. E ancora più, nel tempo accadrà quando la delega agli algoritmi si trasformerà in una sorta di “Blade Runner” in mano a chi intende battere il potere della morte con il potere del mondo virtuale dove non si muore mai. E lo scrivo per tornare al ricordo a cui prima accennavo allorquando Liorni, più di sei anni fa, mi invitò a commentare in tv uno stralcio tratto dalla trasmissione sud coreana “I can meet you”. Laddove si vedeva una donna con occhialoni e sensori alle dita delle due mani che, piangendo, abbracciava una bambina. Ovvero quella che io, inizialmente, scambiai per una bambina la quale, peraltro, la consolava dicendole: "Ti prego, mamma, non piangere! Andiamo a giocare. Vieni". E ricambiava con affetto l’abbraccio. Ma lei non aveva ne occhialoni ne sensori alle dita poiché - e lo compresi all’improvviso !- era l’Avatar della figlia di quella donna che era morta di leucemia a sei anni. Ne fui sconvolta perché mi resi conto che, per vincere l’angoscia di morte, madre di tutte le angosce umane, gli esseri umani avevano inventato “l’altro mondo”, il mondo virtuale dove non si muore mai e dove i nostri avatar possono e potranno vivere per sempre. Così come, per sempre, potranno vivere ed essere rappresentate delle totali falsità e degli eventi mai avvenuti. E, ancora, possono e potranno essere dette parole che mai sono state dette da chi, in quel momento, sembra le stia pronunciando per annunciare, riferire, dichiarare inesistenti, improbabili verità. E “l’avatar parlante” di certe applicazioni le pronuncia, poi, muovendo le labbra e avendo un’adeguata mimica facciale relativa al discorso ottenuta grazie al simulatore delle “fotoparlanti personalizzate”. Come se, dunque, quel discorso la persona lo avesse veramente fatto poiché l’Intelligenza artificiale è in grado di ottenere quell’effetto. Fantascienza non più fantascienza ma pericolosissima, ingestibile realtà.