Il viavai tra video e selfie dei curiosi: "Normale che ci sia tanta gente qui: è la tragedia di una famiglia bene..."

Il pellegrinaggio senza pudore di giovani e adulti in via Anzio. E c’è chi si porta dietro i figli piccoli

Il viavai tra video e selfie dei curiosi: "Normale che ci sia tanta gente qui: è la tragedia di una famiglia bene..."

Il pellegrinaggio senza pudore di giovani e adulti in via Anzio. E c’è chi si porta dietro i figli piccoli

Arrivano con tutta la famiglia, bambini inclusi. Si piazzano sullo spartitraffico, con i piedi sull’erba. "Non siamo vicini di casa – dicono, senza alcuna vergogna –. Siamo solo curiosi. Volevamo vedere, perché abbiamo letto la notizia online". C’è chi tira fuori il cellulare e filma per diversi minuti le villette e anche il presidio di giornalisti. Sono schiere di giovani, con l’iPhone in mano, ma anche qualche 50enne. "Non li conoscevo, non abito neanche qui. Ma la vicenda mi ha suscitato curiosità", ammette un signore, a video appena concluso.

Un anziano, cappello di paglia e bicicletta, fa il giro della rotonda tre volte, prima di fermarsi. Non chiede niente, ma resta a guardare per almeno 15 minuti. C’è chi arriva in infradito e moto d’epoca. È un viavai continuo in via Anzio, fino a sera. Auto incolonnate, a rallentare appena si imbocca la curva della rotonda dove la casa della strage resta sulla destra. "Ma qual è esattamente quella del delitto?", ci chiedono, indicando la schiera di villette. Gli “umarèll della tragedia“ hanno le braccia dietro la schiena e stanno fermi a fissare oltre il cancello. Alcuni si sono portati dietro il cane: uno tiene il bassotto in braccio e si accoda a noi, proprio dietro alle telecamere. "Abbiamo il tenente Rex", scherza qualche collega. Una scena simile, in vent’anni di delitti nel Nord Milano, non si era mai vista. Neanche nei condomini a corte: e qui, in via Anzio, il vialetto privato delle villette è sempre rimasto chiuso, anche quando sono andati via i carabinieri. È rimasto aperto per pochi istanti, quando è entrata un’auto. "Andatevene, è proprietà privata. Un po’ di rispetto per quella famiglia", dicono accalorati due vicini. Dentro il vuoto e il silenzio, fuori la ressa. Chi ha messo in conto di fermarsi più di qualche minuto ha improvvisato un pic nic nel piccolo giardino davanti. Una coppia ha scelto la panchina centrale, con vista sulle villette. "Abbiamo abitato qui vent’anni, li conoscevamo di vista. È normale che la gente sia curiosa e venga qui – spiega la moglie –. Siamo tutti sotto choc. Una tragedia simile tocca chiunque: figuriamoci se poi accade in una famiglia bene come questa". La.La.