"Te pàret el cavall del Missori" (sembri il cavallo del Missori), recita un vecchio detto milanese. Un riferimento alla statua dell’eroe delle Cinque giornate, che svetta a un lato di piazza Giuseppe Missori, alle spalle del Duomo: il colonnello che salvò la vita a Garibaldi è ritratto vittorioso, in sella a un destriero stanco per il viaggio e le battaglie. Per il resto, la piazza a lui intolata custodisce la cripta e i resti dell’abside dell’ex basilica di San Giovanni in Conca, sullo spartitraffico di via Albricci. Tutt’intorno una corona di palazzi, prevalentemente adibiti a uffici. Nel mezzo un fioraio e un chiosco di libri. "Pur essendo in centro è una piazza secondaria, una zona di passaggio - racconta Francesco Riolo, il titolare della bancarella - E i negozi che c’erano si sono estinti". L’area è stata riqualificata nel 2014, ma non tutti sono contenti della nuova struttura: "Hanno ripavimentato e allargato lo spazio pedonale - commenta Giulia Carli - Questa distesa di cemento però la rende più anonima". E così, malgrado i lavori, piazza Missori è ancora alla ricerca di una sua identità.
Thomas Fox