
Agostino
Picicco*
Ordine di stare in casa, di non creare assembramenti e occasioni di incontro: in base a questa logica di tutela sanitaria i vari eventi, non strettamente legati al mondo del lavoro ma più allo svago e al tempo libero, nell’ultimo anno si sono fermati. Il Covid, infatti, non si concilia con la socialità. Unica, innocua attività di prosecuzione – se utile, se fattibile, se gradita – quella on line. E allora, pur di creare continuità e dinamismo, non è mancato chi si è ingegnato a fare dirette video, a partecipare a dibattiti-interviste, a registrare video con dichiarazioni, saluti e considerazioni. In tanti si sono esaltati declamando versi on line o creando staffette letterarie virtuali. Una modalità nuova per non perdere il ritmo e non interrompere gli eventi, forse un po’ artefatti, ma più comodi dato che la modalità on line non richiede una location o lo spostamento dei protagonisti, assicurando inoltre la comoda partecipazione del pubblico da casa, con il rispetto delle regole di un nuovo galateo fatto di puntualità di connessione e di inizio, tempi brevi, domande per iscritto, senza interrompere o ricevendo la parola dal moderatore. Ed autori ed editori, pur di non rinunciare a presentazioni e incontri promozionali, si sono reinventati on line con un boom di dirette su Facebook o su piattaforme prima sconosciute e oggi di gran moda e… utilità, entrando direttamente in casa della gente. Un modo - grazie alla tecnologia - per valorizzare chi scrive e premiare i sacrifici e gli sforzi fatti in un settore importante per la società. Ora che la situazione sta migliorando, mi pare opportuno riprendere gli eventi culturali in presenza. È un modo per ripartire: la cultura quale volàno per creare il rilancio delle idee, il dinamismo del pensiero, l’importanza di nuovi temi di confronto, il segno della normalità e … il ritorno alla socialità. È importante che i nostri maître à penser tornino a riabbracciare (anche fisicamente) il pubblico. Come si fa a partecipare alla presentazione di un libro senza stringere la mano all’autore e farsi firmare la copia del libro, magari facendo pure un selfie, o tenere una conferenza senza la gratifica gli applausi dopo un bell’intervento, oppure condividere un brindisi dopo un evento, fermandosi a chiacchierare con gli amici, a fare pubbliche relazioni, a degustare insieme una tartina? Torniamo a riscoprire questi semplici gesti, che prima davamo per scontati, e di cui ora percepiamo il valore per rendere più “frizzante” l’esistenza. Frizzante e vivace come la nostra Milano deve tornare a essere.
* Scrittore