Gabriele
Moroni
Hanno voglia le istituzioni ecologiste d’invitarci a usare i mezzi pubblici, se poi alla domenica i lavoratori di Trenord incrociano le braccia! E quindi cosa c’è di meglio per chi (anche se, per essere sinceri, questo non è il mio caso) deve mettersi in viaggio per ragioni familiari che necessariamente usare l’automobile? E se poi c’è la coda tanto meglio, si può maggiormente apprezzare il paesaggio che ci circonda. Mi metto nei panni di una vecchietta che magari può muoversi solo alla domenica per recarsi al cimitero per portare un fiore sulla tomba di un proprio defunto e una volta giunta in stazione trova la sorpresa: "treno da.. a... soppresso". Capisco pure le ragioni di chi lavora per questo ente, ma è mai possibile che nel 2022 e in piena era tecnologica siamo rimasti a scioperare per trovare un’accordo manco fossimo ancora ai tempi de "Carlo Cudega?" Di che servizio pubblico si tratta se non sempre c’è. E quanto ai diritti non credo vi siano solo quelli dei ferrovieri, ma credo anche quelli dei cittadini ai quali, davanti al fatto compiuto, non resta altro che ingoiare il rospo.
Enzo Bernasconi, Varese
Il diritto di scioperare. Il diritto di chi vuole (o deve) viaggiare. Dialettica di sempre, difficile se non impossibile trovare un punto di conciliazione. Soluzioni? Nessuna. Ammortizzatori dei disagi? Qualcuno, forse, è possibile. Un preavviso il più ampio possibile dello sciopero per dare ai viaggiatori e ai pendolari in modo particolare la possibilità di organizzarsi. E poi perché non coinvolgere in certe trattative anche le associazioni dei viaggiatori, i comitati dei pendolari. Utopia? Sì, forse. Però ...
mail: gabrielemoroni51@gmail.com