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Il taxi per spostare la droga: coniugi in manette

Arrestati a Ponte Lambro dagli agenti di Mecenate A inizio settimana un caso identico al Corvetto

Tre indizi fanno una prova, diceva la celebre giallista Agatha Christie. Ci siamo quasi, allora. Sì, perché per la seconda volta in pochi giorni la polizia ha intercettato e arrestato pusher che avevano scelto il taxi (i conducenti erano ovviamente ignari in entrambi i casi) come mezzo di trasporto per spostare droga senza dare troppo nell’occhio. L’ultimo episodio in ordine di tempo è andato in scena giovedì. Gli agenti del commissariato Mecenate, da sempre molto attivi sul fronte del contrasto allo spaccio di stupefacenti (ad esempio al boschetto dell’eroina di Rogoredo), hanno scoperto che un cinquantasettenne italiano e una trentaduenne marocchina, marito e moglie, stavano per arrivare a Ponte Lambro a bordo di un’auto bianca con un quantativo imprecisato di droga. All’uscita della Tangenziale Est, la macchina è stata fermata per un controllo: nello zainetto della donna sono stati trovati 5 panetti di hashish del peso complessivo di 500 grammi, 4.580 euro e due cellulari.

La perquisizione è proseguita nell’abitazione della coppia: lì gli investigatori hanno trovato un bilancino di precisione. I due spacciatori sono finiti in manette. Così com’era successo domenica mattina al Corvetto, dove gli uomini delle Volanti avevano arrestato un trentaquattrenne marocchino, che aveva con sé 6,8 grammi di cocaina e 1.970 euro in banconote di piccolo taglio; pure lui era appena salito su un taxi in via Pomposa.

N.P.