GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il sostegno alla gravissima disabilità. Retromarcia delle Ats sui voucher. Niente tagli alle ore di assistenza

Prima la denuncia di famiglie e associazioni, poi il richiamo della Regione ad Agenzie di Tutela della Salute e Aziende Socio Sanitarie, adesso la svolta: nessuna riduzione, resta tutto com’è fino alla fine dell’anno.

L’allarme tagli sta rientrando. Da lunedì le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) coinvolte nel caso hanno iniziato a ricontattare le famiglie delle persone con gravissima disabilità per comunicare che – contrariamente alle indicazioni date fino a settimana scorsa – da giugno non ci saranno riduzioni delle ore di assistenza domiciliare previste dai voucher sociosanitari riconosciuti dalla Regione Lombardia tramite la misura B1. In sintesi, sta accadendo quanto l’assessorato regionale alla Disabilità si era impegnato a far accadere. Un riepilogo, allora.

Mercoledì scorso, 15 maggio, avevamo riportato le decine di segnalazioni giunte alle associazioni della disabilità, in particolare a “Nessuno è Escluso“ e all’“Associazione Famiglie LGS Italia“. Segnalazioni tutte dello stesso tenore: le famiglie denunciavano di aver ricevuto dalle ATS o dalle ASST, ora in forma scritta ora a voce, l’avviso che dal primo di giugno il monte ore di assistenza domiciliare prevista per i loro figli, perlopiù minorenni, sarebbe stato tagliato. Da 22 o 21 ore al mese, a seconda dei casi, si sarebbe scesi a 14. Tali comunicazioni erano state date soprattutto a Bergamo e provincia, anche se non mancavano segnalazioni da altre province quali quelle di Lecco e Monza. La causa del taglio veniva spiegata dalla ATS e dalle ASST bergamasche in modo inequivocabile, come dimostrano le mail pubblicate su queste pagine: fondi insufficienti da parte della Regione Lombardia. Da qui le sforbiciate.

Una versione però immediatamente smentita dalla Giunta lombarda. "Regione Lombardia – si leggeva nella nota inviata dall’assessorato regionale alla Disabilità già mercoledì scorso – conferma la disponibilità di risorse per garantire la continuità dei voucher sociosanitari erogati sulla misura B1 sino al 31 dicembre. Gli uffici regionali stanno verificando le risorse residue che complessivamente potranno essere utilizzate, anche tramite compensazione tra ATS, per garantire continuità e nuove prese in carico. Sarà data corretta comunicazione alle famiglie da parte di ATS". Nel dettaglio, dall’assessorato spiegavano di aver stanziato 7 milioni di euro a marzo e di aver (da tempo) autorizzato le stesse ATS ad usare "le economie", quindi i fondi non spesi, i fondi residui. Concetti poi ribaditi da Elena Lucchini, assessore regionale alla Disabilità, due giorni più tardi, venerdì 17, a margine del Festival In&Aut, quando, a domanda, spiegava: "Abbiamo comunicato e scritto alle ATS che non devono esserci interruzioni dei voucher sociosanitari già in corso e non devono esserci tagli alle ore. Si deve andare in continuità fino a dicembre 2024. Se facciamo norme che danno regole, che danno una risposta giusta alle famiglie ma poi alle famiglie arriva una comunicazione diversa è ovvio che le famiglie si preoccupino. E noi non rendiamo un buon servizio".

Una mancanza di coordinamento, a quanto pare. Un cortocircuito del quale rischiavano di fare le spese le famiglie con disabilità. Così invece non sarà: come comunicato sia ieri sia lunedì dalle associazioni, alle famiglie sta arrivando l’avviso del dietrofront. Le ore dei voucher sociosanitari destinati alla gravissima disabilità resteranno intatte fino a dicembre del 2024. A giugno entreranno quindi in vigore “solo“ i tagli ad alcuni dei contributi per i caregiver famigliari previsti dalla delibera della Giunta regionale del 28 febbraio e dalla riforma del Fondo nazionale per la non autosufficienza varata dall’allora Governo Draghi.