DIANNA MANGIAROTTI
Cronaca

"Il sogno di un Museo del cibo a Melzo"

Andrea Tomasetig, collezionista di carta e da poco residente, lancia la proposta per unire memoria e futuro

di Anna Mangiarotti

Giornata mondiale dell’Alimentazione, domani, nella ricorrenza della fondazione della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura). Prolungamento il 25 ottobre, Giornata mondiale della pasta. Glorificata dagli spaghetti al pomodoro arrotolati nella geografia d’Italia, in mostra a Casa Artusi (Forlimpopoli), in una storica esposizione che non trascura l’annuncio trasmesso agli inglesi nel 1957 dalla Bbc: ottimo, il raccolto dagli alberi di spaghetti nella valle del Po. Curatore, Andrea Tomasetig.

Padre di tre gemelli e stimato rivoluzionario del collezionismo di carta (libri ed ex-libris, cataloghi, foto, poster pubblicitari, locandine di cinema), risiede da poco a Melzo. Dove i veri fasti nazional-padani, lui auspica di celebrarli in un Museo del cibo, propiziato dal fertile habitat: "Infatti - ricorda - qui sorse la nostra capitale lattiero-casearia. Con Galbani e Invernizzi, eredi di bergamini e latée, diventati grandi imprenditori nonché pionieri del marketing. Competitor nel produrre il Bel Paese e il Bel Mondo, il formaggino di massa e la prima mozzarella industriale". Sapore di nostalgia.

Il filone paper-food, da molto tempo Tomasetig lo esplora: il vino negli ex-libris; la tavola nei manifesti di Cinecittà; la passione per la gastronomia sbocciata nella Milano degli anni Trenta, che univa lo scrittore Aldo Buzzi e il disegnatore Saul Steinberg, documentata da centinaia di ricette manoscritte.

Un’ampia sintesi, comprensiva della denuncia satirica del “Mangiarsi l’Italia“, l’aveva presentata tra il 2014 e il 2015, sul palcoscenico di Expo.

Il sondaggio nella borsa della spesa, attraverso carte illustrate dal 1861 al 2011, era stato invece presentato un decennio fa al Cinema Arcadia, complesso di alta tecnologia e spazio sempre più vivace, di Melzo.

Immaginare che in questo ex-borgo dell’area metropolitana milanese si costituisca il primo Museo dell’Alimentazione, o come si voglia chiamare la prima grande biografia illustrata dell’italica cultura gastronomica, è una speranza non infondata.

"L’ex-area Galbani sarà risanata grazie a un recente accordo tra il Comune e la società che l’ha rilevata", fa sapere Tomasetig, che nell’ex-fabbrica Invernizzi restaurata alla grande è oltretutto andato ad abitare.

E aggancia la memoria al futuro: "In un’epoca come questa, caratterizzata per molti territori da profonde incertezze sulle prospettive economiche, immaginare di voler diventare la Bergues italiana – la cittadina francese divenuta famosa e meta turistica gastronomica dopo il successo del film “Giù al Nord“ (remake italiano “Benvenuti al Sud“) – darebbe nuovo slancio alla città e agli abitanti di Melzo".