Il sociologo: più gente rimane perché impoverita da Covid e inflazione

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"Gli ultimi due anni di pandemia hanno fatto aumentare il numero di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. E questo si riflette anche sulle prenotazioni delle vacanze estive". È la spiegazione di Mauro Ferraresi, professore di Sociologia dei consumi all’Università Iulm, per l’elevato numero di milanesi rimasti in città. "Credo che l’aspetto più importante sia quello economico: la pandemia ha creato un solco più profondo tra i benestanti e chi non riesce ad arrivare a fine mese. I due governi che si sono succeduti hanno cercato di evitare che la situazione peggiorasse, ma le famiglie sotto la soglia di povertà in Italia sono aumentate in maniera importante. Di conseguenza, di fronte alle vacanze estive si crea una polarizzazione: persone che, dopo due anni di restrizioni, possono finalmente permettersi viaggi per il mondo, e chi invece è costretto a rinunciare del tutto alle vacanze".

Negli ultimi mesi si è aggiunta l’inflazione. "È tutto collegato. Al continuo rincaro dei beni di prima necessità e delle materie prime, aggiungerei la questione salari. Noi italiani non solo abbiamo stipendi tra i più bassi in Europa, ma anche quelli che meno stanno al passo con i processi inflazionistici. Questo non può che portare a un progressivo calo del potere d’acquisto. Soprattutto a Milano, una delle città più care d’Italia. Chi fa fatica a sostenere il prezzo della vita in città rischia di non avere abbastanza soldi per permettersi di partire". La sensazione, però, è che siano cambiate anche le abitudini . "Stiamo assistendo a un fenomeno di frammentazione. Le vacanze lunghe oggi non esistono più; ci sono tante piccole vacanze, spesso nei weekend, in tutte le stagioni. Fermarsi in un luogo turistico per tre o quattro settimane oggi è impensabile per molte famiglie". Cambiamenti destinati a durare? "È molto difficile fare una previsione. Prima della guerra in Ucraina, avrei detto che questa sarebbe stata l’estate della ripresa. Gli eventi internazionali degli ultimi mesi e l’aumento dell’inflazione, però, hanno complicato tutto". Gianluca Brambilla

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