
Finora il suo grande cortile circondato dai ballatoi della case di ringhiera era stato un atout del locale per la sua clientela giovane. Oggi Valter Marindi, socio titolare di Frizzi e Lazzi, bar dalle atmosfere informali in via Torricelli, si augura che il dehors possa diventare la sua carta vincente per la fase 2.
"Abbiamo la fortuna di aver un ampio spazio esterno che ci consente di rispettare il distanziamento sociale. L’idea di dover installare le barriere di plexiglass non la voglio neppure prendere in considerazione, tanto più che stiamo andando verso l’estate" afferma Marindi.
Il gestore invece ritiene che dal primo giugno sia inevitabile "il servizio solo al tavolo e non al bancone" come "la riduzione della clientela: siamo certi che ci sarà gente che avrà voglia di uscire ma in altri prevarrà la paura".
Secondo l’anima di Frizzi e Lazzi le regole per un’esperienza in sicurezza saranno doverose purché siano "chiare sin da subito": "Il nostro locale è frequentato dalle compagnie. Se entra un gruppo di dieci persone cosa dovrò fare? Dividerli in due tavoli? Al momento non ci è stato chiarito nulla. Mi auguro che lo si faccia al più presto e non con le solite decisioni dall’alto ma ascoltando chi gestisce da anni i locali notturni".
A.L.