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Il rito della Nivola a Milano: Delpini invita alla lentezza

Ieri il Duomo di Milano ha ospitato l'antico e suggestivo rito della "Nivola", che apre le celebrazioni per il Triduo del Santo Chiodo. L'arcivescovo ha salito sulla "Nivola" per raggiungere la volta del presbiterio dove è custodita la reliquia. La venerazione dei fedeli durerà fino a domani.

Il rito della Nivola a Milano: Delpini invita alla lentezza

Il Duomo, gremito di fedeli, ha ospitato ieri l’antico e suggestivo rito della “Nivola“, che apre le celebrazioni per il Triduo del Santo Chiodo. "La lentezza è estranea alle abitudini di oggi – è un passaggio dell’omelia dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini – ma è una

pratica necessaria per apprezzare il Segno. Stare a guardare la “Nivola“ che sale lentamente e scende lentamente può aiutare a rendere più intensa la partecipazione (...) abbiamo bisogno di momenti in cui il tempo passa lentamente e ci sia data la possibilità di sostare, di lasciar depositare pensieri, dolori, distrazioni e domande".

L’arcivescovo durante la celebrazione è salito sulla “Nivola”, un baldacchino a forma di nuvola (da qui il termine dialettale di nivola) per raggiungere la volta del presbiterio dove è collocato il reliquario che custodisce il Santo Chiodo. La reliquia, che ricorda la Passione di Gesù, è stata depositata sull’altare maggiore del Duomo, dove rimane esposta alla venerazione dei fedeli, secondo una consuetudine che risale a san Carlo Borromeo (1538-1584), fino a domani. L’ideazione del congegno della “Nivola” per una diffusa tradizione è attribuita a Leonardo da Vinci. Tuttavia, pur essendo attestata la collaborazione dell’artista e inventore toscano, sembra più probabile che l’opera sia stata ideata dagli architetti di fiducia di san Carlo Borromeo.