FRANCESCA GRILLO
Cronaca

"Il ring salva i ragazzi dalla strada. E li aiuta a difendersi dai bulli"

Matteo Latino: bambini e adolescenti qui trovano l’attenzione che manca in famiglie spesso disastrate

di Francesca Grillo

"Questi ragazzi sono bellissimi vasi di cristallo. Fuori appaiono splendidi, e lo sono, ma dentro sono fragilissimi". Matteo Latino li conosce bene. Sono adolescenti, ragazzini delle medie, qualcuno anche delle elementari. Sono bambini e ragazzi che accudisce come un padre e per molti di questi giovani, che crescono senza il supporto di una famiglia, senza figure di riferimento, un padre lo è davvero. Lo è da tempo, da quando, anni fa, allenava una squadra di calcio che metteva in campo le nuove generazioni dei quartieri popolari milanesi, del Lorenteggio, del Giambellino, della Barona. "Ora sono tutti cresciuti – racconta Matteo con gli occhi lucidi – e quando mi incontrano per strada mi dicono ancora: mister, se sono diventato un uomo lo devo a te".

Una vita trascorsa tra i ragazzi, ad ascoltare le loro fragilità. "Proprio questo manca ai giovani – dice –: essere ascoltati. Vengono in palestra e si lamentano perché i genitori non li ascoltano. Così, si rifugiano nei loro mondi, nelle loro certezze". La palestra è quella in via dei Lavoratori a Buccinasco, dove l’associazione Heroe’s sport allena i pugili, ma anche i ragazzini, che si ritrovano sul ring per imparare a difendersi dai bulli. L’associazione ha costruito un progetto dedicato ai giovanissimi che attraverso le tecniche di "light boxing" apprendono le strategie di corpo e mente per tenersi pronti a reagire. Ma mai per picchiare. "Una volta un ragazzo ha detto a Nico che veniva per imparare a fare le risse. Lui ha cercato di convincerlo, poi, quando ha visto che non c’era nulla da fare, gli ha detto di non tornare. Non sono i nostri valori". Matteo parla di Nico, Nicola Davenia, l’allenatore ed ex campione di boxe che ha deciso di non appendere del tutto i guantoni al chiodo, ma di insegnare ai giovani la sua passione. La "light boxing" non prevede contatto fisico, è una serie di movimenti per difendersi. Una pratica che piace e interessa. Da una parte è bello, perché lo sport fa sempre bene. Dall’altra, tutto questo interesse tra i giovani esprime una necessità.

"Abbiamo iniziato lo scorso anno – ricorda Matteo – e sono già oltre 60 gli iscritti. Ci raccontano che vengono presi in giro, bullizzati, hanno paura di ritrovarsi derisi in qualche agghiacciante video che gira nei social. Sono sempre più piccoli: da noi si rivolgono anche bambini delle elementari, sei, sette anni. Uno ha dovuto cambiare scuola perché non ce la faceva più, lo prendevano in giro perché sovrappeso. È terribile – allarga le braccia – e spesso i genitori e la scuola non se ne rendono conto o, peggio, non intervengono".

I corsi di autodifesa che utilizzano le tecniche della boxe sono frequentati anche dalle ragazze. "Hanno paura – commenta Matteo – ma sono soprattutto le mamme che le portano a provare, perché hanno timore che possa succedere loro qualcosa". Poi, c’è tutta quella parte della generazione che ha subìto la pandemia e ne porta i segni trasformati in rabbia, frustrazione. "Sono privi di autostima – ancora il responsabile –, la pandemia ha enfatizzato le fragilità e questi ragazzi sono stati lasciati troppo soli. Molti io e mio cugino Nico li vediamo in cattive compagnie, allora cerchiamo di toglierli dalla strada, gli diciamo di venire in palestra a sfogarsi. Altri hanno i genitori sempre alle macchinette al bar, altri alcolizzati, drogati. Vengono qui e trovano un supporto vero".

L’asd Heroe’s sport non è solo questo. Il progetto, in fase di sviluppo, è di proporre anche corsi di "rock steady boxing", una disciplina nata negli Stati Uniti per aiutare nei movimenti i malati di Parkinson. L’idea di Nico e Matteo è introdurla anche in palestra. "Mio padre soffriva di questa malattia – racconta Matteo –, un’esperienza devastante. Nico ha avuto l’idea dei corsi di boxe specifici per i malati, le richieste sono tante. L’emergenza Covid ha frenato un po’ i progetti, ma siamo pronti a ripartire. Tra i corsi per i ragazzi e questi non salveremo il mondo, ma proviamo a fare la nostra parte".