REDAZIONE MILANO

Il programma elettorale di Sala? No, il documento di Alleanza civica

Giuseppe Sala

Mistero risolto. Il programma elettorale citato dall’associazione Milano Città Stato in un post su Facebook come prova della ricandidatura del sindaco Giuseppe Sala alle elezioni comunali del 2021 in realtà è il documento "Milano 2021" elaborato dal gruppo Alleanza civica per Milano in Comune. Certo, il gruppo consiliare è vicino all’attuale primo cittadino, visto che fino a pochi mesi fa era la lista Sala, ma quel documento non è farina del sacco del numero uno di Palazzo Marino, né la prova che Sala sia pronto a fare il bis, come hanno subito precisato i fedelissimi del sindaco, ribadendo che la decisione finale sulla ricandidatura sarà presa a settembre.

A svelare il mistero del documento attribuito a Sala è la consigliera comunale di Alleanza civica Laura Specchio: "Non è ancora un programma elettorale, c’è un work in progress. Ci sono una serie di idee e proposte che stiamo presentando ad alcuni ordini professionali, ma non solo. Il documento è stato sottoposto anche a Sala, che ha già fatto alcune osservazioni in merito. Il nostro documento non vuole anticipare la decisione del sindaco, che non ha ancora sciolto la riserva. Ma noi, naturalmente, speriamo che il documento possa essere un utile contributo al programma di Sala in caso di ricandidatura".

Le idee contenute in “Milano 2021’’ svariano a tutto campo, ma si concentrato in particolare sui temi del lavoro e della digitalizzazione della città. Alleanza civica, non a caso, ha già presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale sul caso rider, in cui propone l’istituzione di un tavolo con tutti i rappresentanti di categoria. Non solo. Punta pure alla stipula di una convenzione comunale legata ai servizi di food delivery.

Altro obiettivo contenuto nel documento: potenziare i servizi digitali presenti in città. "L’emergenza Covid ha accelerato la digitalizzazione del lavoro, ma è un processo iniziato ben prima – continua la Specchio –. Non a caso, quando è stato istituito il Fondo di mutuo soccorso, abbiamo sostenuto subito che parte di quei fondi andassero spesi per potenziare la digitalizzazione e l’innovazione della città. Ad esempio, si potrebbe pensare alla creazione di hub tecnologici da mettere a disposizione dei lavoratori, non semplici spazi per il coworking. Una proposta che piace molto ai professionisti e ai lavoratori autonomi a cui l’abbiamo sottoposta".

Massimiliano Mingoia