Il privilegio di essere ancora città di porto

Empio

Malara*

Nell’Ottocento la confederazione Svizzera voleva conquistare uno sbocco al mare utilizzando le vie d’acqua interne realizzate dal Ducato di Milano. Nasceva allora l’Associazione Locarno-Venezia con l’obiettivo di velocizzare il trasporto delle merci in senso di corrente. Il compito dell’Associazione Locarno – Venezia stava per estinguersi alla fine del Novecento, quando a rianimare l’Associazione Svizzera eravamo stati l’onorevole Renato Grilli, presidente dell’Azienda di Navigazione Interna Pavia–Venezia, il sottoscritto presidente dell’Associazione Amici dei Navigli e soprattutto il sindaco di Locarno Marco Balerna il quale era talmente entusiasta dell’idea di ottenere lo sbocco al mare che riuscì a convincere il presidente dell’Associazione Locarno-Venezia a cambiare il trasporto commerciale in quello più significativo e più attuale di trasporto turistico-culturale. Il traguardo che si voleva raggiungere e che ora si tratta di completare era di unire il bacino turistico del Lago Maggiore con quello della laguna di Venezia senza trascurare Milano per dare alla città che aveva addomesticato e realizzato un canale artificiale (il più antico canale navigabile d’Europa) il ruolo di principale città porto turistico-culturale. Nel 2008 il sindaco di Milano Letizia Moratti, consapevole del ruolo che Milano poteva svolgere dal punto di vista turistico pretese e ottenne l’inserimento di Milano nella denominazione dell’Associazione Locarno – Venezia che tutt’ora è conosciuta come Associazione Locarno – Milano – Venezia. Oggi l’idrovia è stata ripristinata per due terzi (200 milioni di euro già spesi) e non vi sono più ostacoli alla navigazione da Pavia a Venezia (salvo i problemi contingenti di siccità e di manutenzione). Sono risolti i passaggi dal Lago Maggiore al fiume Ticino e dal fiume Ticino ai canali industriali ed è già stata progettata la Conca di Porta della Torre (13 milioni di euro) di competenza della Regione Piemonte. Mancano le opere idrauliche e civili del canale industriale e quelle del Naviglio di Pavia. Se si esclude la Conca di Porto della Torre un terzo dell’idrovia Locarno Milano Venezia (pari a circa 60 milioni di euro) competono alla Regione Lombardia. Finanziare le opere necessarie per ricomporre una delle risorse turistico-culturali unica al mondo restituirebbe a Milano il privilegio di tornare a essere una città porto.

* Presidente Associazione

Amici dei Navigli

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