Il pressing dei rettori ha successo: avranno dosi da iniettare in proprio

Da martedì partono le forniture per oltre quindicimila lavoratori di 14 atenei della Lombardia. Priorità alle zone più contagiate

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Tra tante categorie in pressing per ottenere al più presto il vaccino antiCovid la spunta il personale universitario: dall’inizio della campagna per i lavoratori dei servizi essenziali non sanitari (mandati avanti solo perché possono ricevere AstraZeneca, che non può essere somministrato a categorie che avrebbero la precedenza in quanto più a rischio), i rettori degli atenei lombardi hanno scritto ben due lettere alla vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti, lamentando che il personale universitario non fosse stato immediatamente incluso in questa fase della campagna (che in realtà in Lombardia è partita dalle forze dell’ordine ed è in partenza per gli insegnanti, con priorità ai 130mila delle scuole pubbliche e in particolare a quelli di asili e primarie che sono più esposti al virus), come avvenuto in altre regioni come il Fruli, l’Umbria, il Piemonte e la Sicilia. E proponendo di provvedere in proprio alla somministrazione delle dosi che fossero state loro fornite.

Detto, fatto: ieri l’assessore Moratti ha annunciato l’accordo, ed è in partenza la vaccinazione per più di quindicimila tra docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo di 14 atenei (le università di Bergamo, Brescia, dell’Insubria, la Liuc, lo Iuus e l’università di Pavia, a Milano la Statale, la Bicocca, il Politecnico, l’Humanitas, la Vita-Salute del San Raffaele, la Cattolica, la Bocconi e lo Iulm), con ordine di priorità legato non all’età ma all’incidenza territoriale dell’epidemia.

Da martedì gli atenei inizieranno a ricevere forniture di AstraZeneca, e il loro personale sanitario lo somministrerà (prima ai docenti e non docenti di ruolo, poi ad assegnisti, borsisti, dottorandi e docenti a contratto) in spazi e con modalità diverse. A Milano la Bicocca utilizzerà il presidio medico del suo campus e lì vaccinerà anche il personale del Politecnico, mentre i lavoratori della Statale, della Bocconi, della Cattolica e dello Iulm andranno alla Fabbrica del Vapore, e quelli dell’Humanitas e del San Raffaele nei rispettivi ospedali. I due atenei pavesi al San Matteo, i due bresciani (c’è una sede della Cattolica) al Civile, il personale di Bergamo sarà vaccinato al centro sportivo universitario di Dalmine e quello dell’Insubria e della Liuc al Palasport di Varese. Remo Morzenti Pellegrini, presidente del coordinamento dei rettori lombardi, ringrazia a nome di tutti l’assessore: "Poter contare sul vaccino vuol dire avere la certezza per procedere con le attività in presenza nella massima sicurezza. Siamo riusciti a trovare una soluzione, mettendo in campo ognuno le proprie risorse".

Giulia Bonezzi

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