BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il ponte compie 70 anni. Ora un altro per il turismo

La struttura di Trezzo sull’Adda che collega la sponda bergamasca è in crisi. Qui passano 22mila veicoli al giorno. E la Pedemontana ha cambiato strada.

Il ponte compie 70 anni. Ora un altro per il turismo

Il ponte compie 70 anni. Ora un altro per il turismo

Il ponte sull’Adda a Trezzo compie 70 anni, fu inaugurato nel dicembre 1953, costò 85 milioni di lire. Erede di una serie di predecessori, il primo dei quali in pietra, risale al 1378 e fu Bernabò Visconti a realizzarlo.

Infrastruttura vitale, collega la sponda bergamasca a quella milanese, confine in passato fra stati, la Serenissima e il Ducato di Milano, oggi al collasso con 22mila veicoli che lo attraversano ogni giorno. Resta un sogno il secondo viadotto per ora congelato dal cambio di tracciato di Pedemontana per mancanza di fondi, il nuovo cavalcavia sul fiume è rimasto nel cassetto insieme alla tratta "D lunga" della nuova autostrada, sostituita dalla "D breve" che non passa più da qui.

Il carico delle macchine e delle merci che ogni giorno fanno la spola tra le due province resta sui vecchi ponti allo stremo: vale per Trezzo ma anche per Vaprio, Cassano, e Brivio e Paderno, nel Lecchese. Per fare il ping-pong quotidiano, in una direzione o nell’altra, ci vogliono fino a 30 minuti con punte di 45 nonostante il divieto di passaggio per i camion sopra le 20 tonnellate.

Il sindaco Silvana Centurelli ha già chiesto al Governo di realizzarlo ugualmente. "Sarebbe anche una spinta per il turismo", ha spiegato a Nello Musumeci in città a ottobre proprio per un convegno dedicato alla crescita del settore sul territorio. Il ponte del Boom economico ha svolto il proprio servizio grazie a un calibro maggiore di quello dei suoi antenati, quasi 10metri in larghezza di cui 7 di carreggiata, e 1,20 per ciascuno dei due marciapiedi, è lungo 120 metri, la misura della passione per migliaia di pendolari costretti ogni giorno a fare i conti con l’effetto imbuto.

Negli anni è stato sottoposto a vari restyling, l’ultimo nel 2019: rimpiazzo dei giunti rovinati dal tempo. Il viadotto prese il posto di un altro cavalcavia in ferro costruito fra il 1884 e il 1886 dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, primo esempio del genere realizzato in Italia, seguito a stretto giro dal vicino e ben più celebre San Michele di Paderno d’Adda.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale le province di Milano e Bergamo presero la decisione di mandarlo in pensione, sostituendolo. Oggi, per i comuni della zona i tempi sono maturi per farne entrare in servizio un sesto.